Una selva di serrande abbassate, in mezzo a qualche nuova apertura che però fa ben sperare per il futuro. E i problemi legati a degrado e sicurezza sempre sul tavolo, mentre le ‘vasche’ del passato sono ormai un lontano ricordo. Il centro storico della città vive, ormai da anni, una fase delicatissima.
Le criticità sono tante: i negozi che chiudono, messi in ginocchio prima dai centri commerciali con i parcheggi gratuiti e coperti e poi dai giganti dall’e-commerce, non si contano più; così come crescono le situazioni di degrado e i rischi per la sicurezza pubblica. I giardini di San Domenico vanno riqualificati, servono maggiore pulizia e più senso civico da parte dei cittadini. E sarebbe auspicabile anche un progetto di rilancio per l’ex Circoli, finito ormai diversi anni fa nelle mani dei privati.
Nel caso delle attività commerciali, ci sono segnali positivi che potrebbero ridare slancio all’intero sistema: l’avvenuta riapertura dell’ex Opera Dulcis (oggi ControCorrente) e quella imminente del fu Bar Bacchilega, rilevato nei mesi scorsi dal pasticciere faentino Sebastiano Caridi.
E ancora: il progetto dello chef Max Mascia e soci per gli spazi (della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola) al piano terra di Palazzo Sersanti, nonché il bando di prossima apertura per l’ex bar Colonne di proprietà del Comune).
Il recente successo di ‘Imola in musica’ dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, che quando ci sono gli eventi i cittadini rispondono ‘presente’. Ma non basta. Sulla scorta delle difficoltà crescenti, alla fine dello scorso anno il sindaco Marco Panieri annunciò l’arrivo di un grande piano di rilancio del centro storico tra potenziamento dell’illuminazione pubblica, sostituzione di parte degli arredi urbani e novità sul fronte della sosta.
Quel progetto, mai presentato in maniera organica, da mesi viene portato avanti a piccoli passi. Sono arrivate nuove panchine e fioriere, mentre per i lampioni si aspetta l’ok della Soprintendenza. E di certo più illuminazione serve (magari assieme a qualche pattugliamento in più) per sentirsi più sicuri. Per quanto riguarda invece la sosta a pagamento, con Area Blu che continua a fare incassi mica male grazie ai parcheggi a sbarre, il sindaco Panieri ha annunciato nelle scorse settimane l’arrivo di 50 nuovi posti a ridosso del cuore cittadino con fasce orarie agevolate.
L’ultima novità, parlando di centro storico, è il finanziamento da 25mila euro messo in campo dalla Regione per sostenere uno studio di fattibilità (da 50mila euro) per ridare slancio alla zona sotto l’Orologio. L’assessore Pierangelo Raffini ha detto di credere molto nel piano che dovrà, tra le altre cose, "identificare le necessità di miglioramento in termini di accessibilità, mobilità sostenibile e qualità dell’ambiente urbano" e "considerare le opportunità per innovare e qualificare le imprese esistenti o nuove nell’area e valutare le possibilità di crescita e il bacino di utenza, sia per i servizi alla comunità sia per l’attrattività turistica".
Dall’opposizione arrivano però critiche, con il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Simone Carapia, che ha messo in guardia la Giunta sul rischio di puntare troppo sulla movida, invitando l’amministrazione a creare piuttosto "condizioni di abitabilità e attrazione per risiedere nel centro favorendo il recupero degli immobili, creando parcheggio, mantenendo il residuo verde pubblico esistente, pulizia e igiene delle strade, garantendo sicurezza e migliori servizi".
E in effetti, pure in una situazione di frequentazione serale del centro storico ormai scarsa, eccezion fatta per gli eventi, è di poche settimane fa la polemica tra Comune e gestori di un locale per la musica del karaoke troppo alta. A dimostrazione di come cercare di rivitalizzare quello che una volta era il cuore pulsante della città, tenendo insieme le legittime esigenze di esercenti, avventori e residenti, sia davvero impresa ardua.