REDAZIONE IMOLA

Rapina al minimarket col coltello: 4 ventenni ai domiciliari

Imola: i giovani, tutti italiani, sono stati sottoposti dai carabinieri alla misura del braccialetto elettronico

La misura è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero

La misura è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero

Imola, 28 settembre 2024 – Rapinano un minimarket minacciando il gestore con un coltello e aggredendolo. Arresti domiciliari e braccialetto elettronico per quattro ragazzi di una vendita d’anni accusati di rapina aggravata in concorso avvenuta lo scorso gennaio. La misura cautelare è stata ‘applicata’ dai carabinieri della Compagnia di Imola, con il supporto dell’Aliquota Primo Intervento – API del Comando Provinciale Carabinieri Bologna, corso. Questa misura è stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta del Pubblico Ministero che ha coordinato le indagini dei carabinieri.

Le indagini erano partite dopo la denuncia del titolare di un minimarket di Imola che si era rivolto ai Carabinieri denunciando una rapina subita da quattro giovani che dopo aver simulato l’acquisito di una bottiglia di vino, lo avevano minacciato con un coltello, intimandogli di consegnare i soldi contenuti in cassa. I quattro si erano poi dati alla fuga verso il centro cittadino, inseguiti dal negoziante che però, disperato per il denaro che gli era stato sottratto, era riuscito a raggiungerli poco dopo.

A quel punto, i quattro però avevano risposto in maniera violenta, lo avevano prima minacciato con il coltello, poi lo avevano aggredito, ferendolo, prima di darsi alla fuga.

Soccorso dai sanitari del 118, il negoziante era poi stato dimesso dall’ospedale con sei giorni di prognosi.

Uno dei presunti responsabili destinatari dell’ordinanza, dovrà rispondere anche di porto di armi od oggetti atti ad offendere. Rintracciati dai Carabinieri, i quattro ragazzi presunti autori della rapina, sono stati sottoposti alla misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari. Tre dei ragazzi, tutti italiani, sono residenti a Imola e uno nelle Marche.