Città metropolitana di Bologna e Comune di Imola chiederanno a Rfi – Rete ferroviaria italiana di "approfondire l’osservazione sul progetto di tunnel sotterraneo a doppia canna e verificarne concretamente la fattibilità" in relazione al raddoppio della linea ferroviaria Bologna-Castel Bolognese. Lo annuncia Armando Martignani, portavoce del comitato No Viadotto, compagine composta da residenti che da tempo promuove tale alternativa nell’ambito del dibattito pubblico sul contestato piano di ampliamento dei binari. Il raddoppio (il termine ufficiale è però ’quadruplicamento, nel senso che da due i binari diventeranno quattro, ndr) fa parte di un maxi progetto europeo e sarebbe la prima parte di un ‘corridoio’ che conduce fino in Puglia. Il raddoppio consentirebbe di separare alta velocità e merci dal trasporto locale con un aumento di capacità. Le ipotesi finora considerate (a nord e a sud dell’A14 o lungo il percorso già esistente) hanno però un forte impatto in termini di espropri, ma anche paesaggistico, visto che imporrebbero la realizzazione di grandi viadotti (anche per superare intersezioni con viabilità e ferrovie già esistenti).
"È decisamente una bella notizia", commenta lo stesso portavoce del comitato, Martignani reduce, dall’incontro con Simona Larghetti, consigliera delegata alla Mobilità sostenibile e al Trasporto pubblico locale integrato per l’ente bolognese; Alessandro Delpiano e Catia Chiusaroli, tecnici della Città metropolitana; e gli assessori imolesi Michele Zanelli e Elisa Spada.
"Dopo i proficui incontri con i Comuni di Dozza e di Imola interpretiamo la disponibilità della Città metropolitana come una ulteriore conferma della validità della nostra proposta", prosegue Martignani. Un’istanza "supportata da dati e da analisi avallati da tecnici competenti in materia – prosegue il portavoce del comitato ‘No Viadotto’ -, nell’ottica di superare le criticità che sollevano tanto l’ipotesi di corridoio in affiancamento a Sud dell’autostrada A14 Bologna-Taranto quanto l’ipotesi di affiancamento alla linea storica, entrambe proposte con la costruzione in viadotto".
Alla luce dell’apertura degli enti locali, Martignani dice di augurarsi di "avere presto la possibilità di esporre la nostra osservazione anche al tavolo interistituzionale istituito dalla Regione, a cui i Comuni di Dozza e di Imola hanno rilanciato la nostra richiesta di partecipazione attiva".
Quest’ultimo passaggio risale alla settimana scorsa, durante appunto l’insediamento del tavolo di cui sopra.
"Il nostro impegno è massimo e riguarda l’intero territorio – aveva affermato in quella circostanza il sindaco Marco Panieri in riferimento al coinvolgimento nell’opera anche di Castel San Pietro e Dozza –. Stiamo monitorando attentamente tutte le fasi del progetto, in sinergia con la Regione e con il Comuni del Circondario, e assicuriamo che i cittadini verranno informati con trasparenza. Il confronto con i comitati e la cittadinanza sarà continuo, e le opzioni più fattibili verranno discusse pubblicamente".