Priolo a Castel Guelfo. Si studia come proteggere il paese

La presidente ad interim della Regione visita Castel Guelfo dopo l'esondazione del Sillaro: strategie per prevenire nuove criticità e progetti di sicurezza a lungo termine.

Priolo a Castel Guelfo. Si studia come  proteggere il paese

La presidente ad interim della Regione visita Castel Guelfo dopo l'esondazione del Sillaro: strategie per prevenire nuove criticità e progetti di sicurezza a lungo termine.

Martedì pomeriggio la presidente ad interim della Regione, Irene Priolo, ha fatto tappa a Castel Guelfo nelle zone colpite dall’esondazione del Sillaro di qualche settimana fa. Prima il tavolo in municipio con il sindaco Claudio Franceschi, la sua giunta, le forze dell’ordine e i tecnici della Protezione Civile. Poi il sopralluogo nelle strade e in alcune abitazioni danneggiate per l’ennesima volta dall’acqua per incontrare i cittadini: "Vicinanza e costruzione di nuove ed importanti prospettive per il futuro. Questo dobbiamo fare – ha scritto sui social la Priolo -. Tutti ci chiedono che le istituzioni lavorino insieme e mandino avanti progetti strategici".

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco guelfese, Franceschi: "Come da promessa, la presidente Priolo ha fatto visita anche al nostro paese – ha commentato sulla pagina Facebook istituzionale -. Abbiamo fatto il punto sulle prossime strategie da mettere in campo al fine di gestire preventivamente e arginare nuove possibili criticità naturali. L’incontro con i cittadini ha rimarcato la necessità di focalizzare, attraverso il confronto, la condivisione e il dialogo, un piano di ripartenza partecipato sull’asse comunità-istituzioni". Con un’anticipazione: "Stiamo preparando la convocazione per la seduta straordinaria del consiglio comunale sul tema alluvione – ha annunciato –. Un appuntamento in agenda alle 20.30 del prossimo 7 novembre". Entra nel dettaglio, invece, il consigliere comunale Marco Signorini della lista civica ‘Castel Guelfo fa squadra’ (candidato sindaco alle ultime elezioni): "Dall’incontro con la Priolo è emersa la volontà della Regione di realizzare una sorta di barriera per fare in modo di incanalare le eventuali piene nelle campagne, e non verso le case, ma serve uno studio ingegneristico per capire dove intervenire – ha scritto sui social –. Questo intervento non richiederebbe tempi lunghi mentre nel contempo proseguiranno i lavori di pulizia del corso d’acqua. La definitiva messa in sicurezza del fiume? Serve una cassa d’espansione che potrebbe essere collocata non distante dall’ex cava. In questo caso, però, i tempi sarebbero almeno di tre anni e servirebbero ulteriori finanziamenti. Disponibile a fare la mia parte per ciò che consente la carica di consigliere comunale che ricopro".