
Fausto Ravaldi, responsabile della rete meteo dello Scarabelli
Il vento del sud, caldo, ha riempito l’aria di umidità. "I cali di temperatura poi faranno il resto", trasformandola "in condensa e poi in pioggia". Fausto Ravaldi, climatologo, responsabile della rete meteo dello Scarabelli, inquadra l’Imolese in una situazione meteo ’di frontiera’, resa più preoccupante dall’allerta rossa emanata in gran parte del territorio.
Ravaldi cosa ci deve far preoccupare di più?
"Probabilmente le piogge sui rilievi. E’ lì che il maltempo dovrebbe colpire maggiormente, con possibili ricadute sui fiumi e le loro piene più a valle. Inoltre i rovesci potrebbero facilitare il movimento di frane già attive".
Quanta acqua dobbiamo aspettarci?
"Tra la notte (quella appena passata, ndr), la mattina, e qualche piovasco del pomeriggio, dovrebbe cadere una quarantina di millimetri di pioggia".
Quali saranno invece le zone più colpite?
"Qualcosa in più potrebbe cadere sulla Vallata del Santerno, in particolare vicino al versante toscano, con una perturbazione maggioritaria nella zona appenninica. Sulla Bassa, come anche a Imola mi aspetto invece un po’ meno pioggia".
Perché?
"Il cuore del maltempo dovrebbe fermarsi all’altezza di castel San Pietro, interessando le nostre zone un po’ più di striscio. Ovviamente si tratta di una situazione in evoluzione, che potrebbe anche variare ulteriormente nel corso delle ore".
Cosa si sta verificando a livello meteorologico?
"Abbiamo una perturbazione che si è gonfiata a causa del vento caldo di Libeccio proveniente da sud. L’aria è carica di umidità, in particolare nella fascia di pianura fra Bologna e Modena. Accade che quando cambia il vento di libeccio e le temperature si abbassano (nelle nostre zone discese di 2-4 gradi sia sulle massime che sulle minime), questa umidità, investita dall’aria fredda, si condensi, incontrando le nubi e poi diventando pioggia".
Gabriele Tassi