REDAZIONE IMOLA

"Personale non sanitario usato per trasportare i pazienti"

Sindacati e opposizione contestano l'impiego di personale non sanitario in blocco operatorio dell'ospedale, denunciando rischi per i pazienti e chiedendo intervento delle autorità competenti.

Sindacati e opposizione contestano l'impiego di personale non sanitario in blocco operatorio dell'ospedale, denunciando rischi per i pazienti e chiedendo intervento delle autorità competenti.

Sindacati e opposizione contestano l'impiego di personale non sanitario in blocco operatorio dell'ospedale, denunciando rischi per i pazienti e chiedendo intervento delle autorità competenti.

Sindacati e opposizione dicono ‘no’ all’impiego di personale non sanitario, in servizio con una ditta privata in appalto all’interno del blocco operatorio dell’ospedale nuovo, per il trasporto di pazienti fragili e in contesti chirurgici.

Denunciando l’accaduto, la Fials parla di "abuso di professione in atto" e, addossando la "completa responsabilità" della vicenda all’Ausl, intima all’Azienda sanitaria di "ripristinare il personale dedicato – avvertono Alfredo Sepe e Stefano De Pandis, rispettivamente segretario generale e locale del sindacato autonomo –, con riserva sin da ora di richiedere l’intervento dei carabinieri del nucleo anti-sofisticazioni e sanità". In caso di mancato riscontro, "valuteremo di adire a tutela dei propri iscritti tutte le sedi giudiziarie competenti – concludono dalla Fials – senza ulteriore preavviso".

Protesta anche Daniele Marchetti, consigliere comunale e regionale della Lega. "Tale personale sarebbe stato formato soltanto tramite la visione di un video di poche ore, aprendo così un fronte molto pericoloso nella gestione delle risorse umane in sanità", avverte l’esponente del Carroccio. E rilancia: "Non possiamo permettere che si sostituiscano figure professionali fondamentali come gli Operatori sociosanitari con personale privo di preparazione adeguata".

Proprio per quanto riguarda gli Oss, "in Regione, grazie a una mia proposta, siamo riusciti a finanziare la loro formazione utilizzando fondi europei, proprio perché siamo consapevoli del fabbisogno crescente di queste figure – ricostruisce Marchetti –. Ma a cosa è servito tutto ciò se poi si pensa di impiegare, all’interno di un ambito chirurgico, personale istruito con un video di poche ore? Quale sarà la prossima frontiera, un tutorial su YouTube per eseguire operazioni chirurgiche?".

Annunciando la volontà di "chiedere spiegazioni" alla Regione, il leghista ne fa una questione di tutela dei pazienti: "Aprire alla possibilità di utilizzare personale non formato in questi contesti non fa che aggravare la situazione – conclude Marchetti –, mettendo a mio avviso a rischio la salute dei cittadini".