Imola, 13 novembre 2024 – Ha preso di mira le vicine con urla, atteggiamenti minacciosi e violenti, ma anche danni alle auto, ‘rigate’ e fatte addirittura bersaglio di lanci di bulloni con la fionda. Una vera persecuzione, secondo le denunce, e così un uomo di 76 anni, è stato arrestato dalla polizia per stalking. Un arresto ‘differito’, possibile per questo tipo di reati quando c’è una prova documentale del reato.
Facciamo un passo indietro e torniamo a un anno fa, a novembre 2023, in un palazzo di Imola. L’uomo – già noto per alcuni conflitti con i vicini e l’amministratore di condominio – si presenta in cantina dove si trova la vicina del piano di sopra, di 58 anni. La insulta, la prende a schiaffi e la minaccia addirittra con un tubo. Il figlio della donna, di 35 anni, sente le urla e si precipita giù e l’aggressore desiste.
Parte la prima denuncia, corroborata da testimonianze e il giudice per le indagini preliminari emette una prima misura cautelare, disponendo il divieto di avvicinamento alla vicina e al figlio (a meno di 300 metri) e di comunicare con loro. Di fatto non può più abitare nel condominio. Incubo finito? Niente affatto perché qualche giorno dopo il figlio della vicina, rientrando a casa dal lavoro, vede aprirsi la porta dell’appartamento dell’uomo. E lo vede nell’appartamento, è assieme a suo figlio. Gli sguardi si incrociano e il vicino alza un pugno in maniera minacciosa.
Viene sporta una nuova denuncia da parte di vicina e figlio e anche di un’altra vicina, in cui raccontano della loro preoccupazione e della loro paura addirittura a uscire di casa.
Viene emesso un nuovo divieto di avvicinamento, con braccialetto elettronico e divieto di dimora nel Comune di Imola. Quest’anno, a inizio luglio, l’uomo è stato condannato in primo graduto a un anno con la condizionale. E la misura cautelare è decaduta. Tutto finito? No, perché l’uomo comincia a mandare email farneticanti all’amministratore condominiale e agli altri condomini. Si fa vedere mentre cammina nel cortile del condominio con un bastone e un martello. Una vicina, quella del piano di sotto, si trasferisce in un’altra Regione per la paura. La donna che4 abita con il figlio invece presenta un’altra denuncia. E il 17 ottobre arriva un altro divieto di avvicinamento.
Ma non è finita perché l’uomo comincia a prendere di mira anche le automobili. Prima entra in possesso di chiavi del figlio della vicina (forse perse lungo la strada) e tenta di accenderla, senza riuscirci, tutto sotto gli occhi dei condomini. In un altro caso bersaglia le auto con bulloni lanciati con la fionda. L’8 novembre, infine, viene visto mentre incide con un punteruolo l’auto del compagno della vicina. Quando viene apostrofato da questo che si affaccia alla finestra, gli fa un segno inequivocabile con la mano, quello dele taglio della gola.
Il giorno dopo la polizia interviene e in casa dell’uomo trova tutto: punteruolo, fionda, bulloni e pure le chiavi rubate. Scatta l’arresto differito dell’uomo, con divieto di avvicinamento e di dimora nel comune di Imola.