Imola (Bologna), 21 novembre 2024 – Archiviato lo spoglio delle schede, i partiti si interrogano sulla scarsa affluenza alle ultime elezioni regionali. E, alla luce del fatto che meno della metà degli imolesi si è recata alle urne, sono pronti a mobilitarsi in vista delle amministrative della primavera 2026.
"Il nemico comune in questo momento è l’astensionismo", ha avvertito l’altra sera Roberto Visani, presidente del Consiglio comunale, rivolgendosi in apertura di seduta ai gruppi di maggioranza e opposizione e in particolare ai quattro candidati presenti nell’Aula di piazza Matteotti: il vicesindaco Fabrizio Castellari (eletto) e i consiglieri comunali Nicolas Vacchi, Daniele Marchetti e Filippo Samachini.
"L’astensionismo – aggiunge Visani, sollecitato sul tema – è l’effetto della crisi della democrazia ed è l’espressione di un disagio che deve essere ascoltato. Da troppo tempo ormai il partito dell’astensione è il primo partito. Avviarsi verso una democrazia della minoranza è un vulnus profondo nella tenuta sociale di una comunità. La democrazia va alimentata con la partecipazione che non può ridursi al solo momento elettorale. Serve la fatica di una tessitura quotidiana che riconnetta i partiti politici con le fatiche e le speranze delle persone".
Parole simili in questo senso erano arrivate nei giorni scorsi anche dal sindaco Marco Panieri. "Dobbiamo essere pronti, come politica e come persone impegnate nella gestione della cosa pubblica e al servizio delle proprie comunità, a cogliere e a interrogarci sul profondo messaggio che arriva dalle urne: quello dell’astensione – il ragionamento del primo cittadino –. Tanti sono colpiti, sfiduciati e amareggiati dalle difficoltà e dai problemi che stiamo attraversando. Dobbiamo coltivare e ricostruire, con più attenzione e forza, il rapporto fra la politica e i cittadini. Io, da giovane sindaco, cercherò di farlo nel mio stile: con impegno diretto sui problemi, disponibilità, determinazione, ascolto e umiltà".
Anche i partecipanti alla corsa per le Regionali rimasti fuori dall’Assemblea legislativa nonostante buoni riscontri a livello di preferenze, sono d’accordo sulla necessità di riallacciare il rapporto con gli elettori delusi.
"Il dato sull’astensione deve essere osservato con preoccupazione da parte di tutte le forze politiche dell’intero arco istituzionale – avverte Vacchi (FdI) –. Dovere di chi si impegna politicamente è quello di intercettare il maggior numero di persone, per condividere proposte e idee per migliorare le comunità che si candida a governare. Dall’altro lato, corre l’obbligo di dire ai nostri concittadini di tornare a votare, e ovviamente come rappresentante di Fratelli d’Italia sono convinto che ogni croce sul simbolo del nostro partito sia una croce che utilizzeremo per raggiungere quei risultati necessari a tutti i cittadini, quelli che ci hanno votato e anche quelli di cui invece dobbiamo ancora guadagnare la fiducia".
Pure il leghista Marchetti, commentando l’esito del voto, ha rivolto nei giorni scorsi un pensiero alla "grande parte di elettori che ha scelto di non recarsi alle urne: non vanno criticati o ridicolizzati – ha avvertito l’esponente del Carroccio –, ma deve essere nostro compito costruire un’offerta politica che sappia rappresentare una reale alternativa a un centrosinistra che ha trovato una riconferma in Emilia-Romagna".