REDAZIONE IMOLA

Ortolani Cofri si fonderà con Agrintesa

Processo di fusione tra coop Ortolani Cofri e Agrintesa per affrontare le difficoltà produttive. Decisione presa durante l'assemblea dei soci a Imola.

IMOLA (Bologna)

Al via il processo di fusione della coop Ortolani Cofri con Agrintesa. È quanto emerso in occasione dell’assemblea dei soci di Ortolani Cofri, storica cooperativa agricola di Imola che sabato ha approvato il bilancio 2023-24. L’esercizio si chiude con un fatturato di 9,7 milioni di euro, in linea con quello dell’anno precedente, registrando una perdita di 429mila euro dovuta alle carenze produttive verificatesi nell’estate 2023 a causa di eventi atmosferici particolarmente avversi. "Il bilancio 2023-24 è pesantemente condizionato dalle drammatiche difficoltà produttive con le quali si devono confrontare ogni giorno i nostri 150 soci frutticoltori presenti nel territorio imolese e di Latina – dichiara Gabriele Cristofori, presidente della cooperativa Ortolani Cofri -. Tale situazione mette a repentaglio la sostenibilità economica aziendale e richiede un cambio di rotta". Da qui la decisione di puntare all’aggregazione.

"Il cda ha condiviso un percorso necessario, l’unico che riteniamo possa dare futuro ai nostri produttori – aggiunge Cristofori –. Ortolani Cofri oggi è una cooperativa sana che nei bilanci precedenti non aveva registrato perdite, una cooperativa con oltre 1,7 milioni di euro di patrimonio netto, un’esposizione finanziaria limitata, una buona liquidità che ha sempre permesso di liquidare i produttori. Non siamo una cooperativa in crisi, ma con il dimezzamento della produzione non possiamo avere un futuro che si poggi solo sulle nostre gambe. La collaborazione con Agrintesa diventa quindi indispensabile". Il percorso di fusione per incorporazione dovrà essere approvato dalle assemblee straordinarie dei soci di entrambe le coop, a primavera 2025. La fusione diventerà operativa a partire dal 1° giugno 2025.

"I nostri 7 dipendenti fissi e i 50 lavoratori avventizi – conclude Cristofori – avranno tutti la possibilità di essere integrati in Agrintesa che ha sede a Faenza e ha un importante magazzino di lavorazione a Castel Bolognese. Sul fronte occupazionale, sono comunque avviate interlocuzioni con le Organizzazioni sindacali. I produttori diventeranno a loro volta soci di Agrintesa".