Continua, con il programma della 15esima edizione di ‘Ddt - Diversi dirompenti teatri’, il progetto ‘Solidaliscene’, che riunisce due diverse rassegne teatrali nell’area metropolitana di Bologna.
Il lavoro artistico è dedicato, nel 2024, al tema ‘Il Nemico’. Gli appuntamenti, a cura di ExtraVagantis teatro e della Rete dei teatri solidali della provincia, si snodano tra spettacoli e performance teatrali, narrazioni con immagini, approfondimenti, laboratori teatrali. La collaborazione con la sezione dell’Anpi di Imola permette di inserire in programma anche la premiazione e la mostra degli elaborati delle classi dell’istituto comprensivo numero 4 che hanno partecipato alla prima sperimentazione di un nuovo concorso.
Numerose le collaborazioni: la rassegna incontra anche la quarta edizione di ‘Cittadinanza in scena’, attività di ‘Oltre la siepe’, con la quale si condivide l’azione teatrale collettiva, ad opera di diversi gruppi (12 ottobre); l’appuntamento con Gabriele Del Grande, con Il secolo è mobile (7 novembre) è presentato con il sostegno di Anpi e Spi - Cgil, in collaborazione con il comitato Pace e diritti di Imola; l’approfondimento su Anitgone (23 novembre) si presenta in collaborazione con Università Aperta.
Tutti gli spettacoli sono a entrata libera. Il primo appuntamento è domenica alle 17 nell’area verde tra gli ex reparti 13 e 15 dell’Osservanza (accesso da via Venturini o da via Padovani). In caso di maltempo, ci si sposterà nell’ex chiesa. L’associazione Ortocolto presenta ‘Delirio a 4?’, adattamento dell’atto unico ‘Delirio a due’ di Eugène Ionesco. Con: Ursula Mezzadri (Lei), Silvio Mezzadri (Lui), Marina Mazzolani (Maximilien), Francesco Iannelli (R-Umorista). Regia di Silvio Mezzadri. Costumi e attrezzeria: Lia Monfroni, Paola Galaverni. La disarticolazione del linguaggio contemporaneo, la sua compulsiva velocità, la monotonia di ritmi e toni, l’uso bieco che ne fa la propaganda, ci portano verso la sordità della comprensione, la condizione base dell’assurdo: da parole ‘male-dette’ nascono conflitti. E se la via d’uscita fosse proprio un delirio esponenziale, un’assurda e felice insurrezione ludica e teatrale? A trent’anni dalla morte di Ionesco, questo testo surreale e divertente esplora il teatro nella sua sua forma dia-logica, recuperandone il significato etimologico: attraversare (l’altro) con la parola, fa sorridere e riflettere sull’uso della parola. E chi può dirsi davvero padrone delle parole che usa?