Sarà il cantiere che, assieme ai lavori per il completamento della Bretella, caratterizzerà la città nei prossimi anni: un’opera da 5,4 milioni da completare entro la metà del 2026. L’iter per la costruzione del nuovo ponte della Tosa (due corsie aperte anche ai mezzi pesanti in sostituzione della passerella esistente più pista ciclo-pedonale) muove i primi passi. E anzi (fatto insolito quando si parla di opere pubbliche) accelera.
Merito dell’annunciato interessamento della cooperativa Sacmi a sostenere le attività tecniche necessarie a far partire il cantiere, che molto probabilmente spingerà il Comune ad anticipare la progettazione dei lavori (novità di ieri) già alla fine di quest’anno. E merito della "ipotesi concreta", per dirla con il dirigente dell’Area gestione e sviluppo del territorio del Municipio, Alessandro Bettio, che l’intervento venga finanziato dal commissario alla ricostruzione post-alluvione, Francesco Paolo Figliuolo, attraverso i fondi del Pnrr.
Nel frattempo, dopo il passaggio di ieri in commissione, giovedì il Consiglio comunale darà parere favorevole alla variante urbanistica a Psc e Rue, via libera che segue a sua volta l’approvazione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali arrivata nelle scorse settimane dalla Giunta.
"Si sta andando avanti abbastanza rapidamente – spiega in commissione il dirigente Bettio –. Nonostante l’intervento sia stato programmato nel 2025, è probabile che la fase di progettazione venga anticipata al 2024: Sacmi si è resa disponibile a svilupparla, a fronte di compensazioni legate alla visibilità, creando le condizioni per dare una spinta. E l’amministrazione sta valutando tale ipotesi".
A quel punto, una volta approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica dell’opera, c’è "l’ipotesi concreta che il ponte sia finanziato dal commissario per la ricostruzione, in quanto è sicuramente un vantaggio dal punto di vista idraulico per il fiume Santerno", prosegue Bettio. E conclude: "Non bisogna ragionare solo in termini di viabilità, ma di miglioramento idrografico. La realizzazione di un ponte che prevede meno piloni su un alveo è un elemento di miglioramento dal punto di vista idraulico e meritevole di finanziamento, perché rende più fluida la situazione – conclude – in caso di eventi meteorologici come quelli dello scorso anno".
Scettico il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Simone Carapia, che in commissione parla di "opera utile ma non indispensabile, vista com’è ridotta la viabilità di Imola". E rilancia: "Siamo in ritardo di almeno venti anni tra ciò che c’è e ciò che serve. Ci sono altre situazioni che hanno una priorità diversa per la viabilità cittadina, qui invece è tutto legato all’Autodromo. E poi si continua a fare ricorso agli annunci, come per la Bretella. Passano gli anni, ma le opere non si completano. E continuiamo a parlare sempre degli stessi problemi".
Replica della Giunta affidata all’assessore Michele Zanelli. "Critiche già sentite – taglia corto il titolare della delega all’Urbanistica –. Partono dal presupposto che, quando si mette in cantiere qualcosa, non si fa qualcos’altro. Bene fanno invece le amministrazioni a programmare le opere da realizzare con tempestività e guardando al futuro. Questa passerella serve – conclude –, quella attuale non ha le caratteristiche per un attraversamento sicuro quando si sviluppano certi flussi di traffico".