Nuovo governo, accordo sul tavolo dei Reggenti

Ora due sedute del Consiglio: alla Dc il mandato per formare l’esecutivo

Nuovo governo, accordo sul tavolo dei Reggenti

Nuovo governo, accordo sul tavolo dei Reggenti

Finalmente alla porta di Palazzo Pubblico. Sorridono e tirano un sospiro di sollievo i rappresentanti di Democrazia Cristiana e Alleanza Riformista. E’ stata una corsa contro il tempo, piena di ostacoli, ma ieri, nell’ultimo giorno utile, il 15esimo dal momento in cui il mandato era stato ricevuto, la coalizione vincitrice delle ultime elezioni, ha portato sul tavolo dei Capitani Reggenti l’intesa raggiunta per formare il nuovo governo. Che sarà firmato, oltre che da Dc e Ar, anche da Partito dei socialisti e dei democratici, Libera e Partito socialista. Un accordo, che permetterà alla nuova maggioranza di avere in Consiglio grande e generale la ’forza’ di 44 consiglieri (26 quelli della coalizione Democrazia e Libertà, 18 quelli della coalizione di sinistra). "Ci metteremo subito al lavoro – lo promette il segretario della Democrazia Cristiana, Gian Carlo Venturini – sia per quel che riguarda gli ultimi aspetti del programma di governo sia per le deleghe". Una promessa che arriva dopo giorni difficili. Perché non è stato affatto semplice raggiungere quell’intesa che mette insieme anime politicamente abbastanza diverse. Per giorni si è discusso sui grandi temi. Per giorni le quattro liste in corsa hanno ragionato, non più di qualche schermaglia, sulla spartizione delle segreterie di Stato. Tanto che l’accordo è stato raggiunto praticamente in extremis, mercoledì sera. Ma questo ora fa parte del passato, seppur recente. Il presente è scandito da un iter istituzionale, ora, piuttosto lungo. Adesso la palla è tornata ai Capitani Reggenti che dovranno convocare una seduta del Consiglio grande e generale nella quale verrà nominata la Giunta permanente delle elezioni. Una seduta nella quale, in sostanza, verrà dato il via libera al governo e che, calendario alla mano, è già stata fissata per martedì della prossima settimana. Poi, una seconda seduta sarà quella in cui si procederà con il giuramento dei consiglieri appena eletti. E quella in cui i capi di Stato conferiranno alla Dc, in quanto ’testa di serie’ della coalizione, il mandato per formare il nuovo Congresso di Stato. "Tutto il nostro impegno è stato sui contenuti e siamo soddisfatti", dice Alessandro Mancini di Ar.