Piano per la riduzione delle liste d’attesa e aggiornamento sulle donazioni di sangue nel circondario. Ma, nel giorno in cui l’Ausl accerta un secondo caso di infezione, soprattutto il punto sulla diffusione del virus West Nile sul territorio. E, sullo sfondo, l’ormai noto problema della scarsità di lenzuola al Santa Maria della Scaletta. Tanti i temi al centro della commissione Sanità di ieri pomeriggio, che ha segnato la ripresa dei lavori (in videoconferenza) dei gruppi consiliari di maggioranza e opposizione dopo la pausa estiva.
Virus West Nile. Dopo il caso del 76enne di Casola Canina, anche una donna di 84 anni, residente nella campagna imolese, è ricoverata per una forma neuro-invasiva della malattia. "La situazione clinica della paziente è sotto controllo e in fase di miglioramento – fanno sapere dall’Ausl in una nota –. Si tratta di un caso autoctono (la signora non ha effettuato recenti viaggi) e dall’indagine epidemiologica non emergono collegamenti con il caso precedente", vale a dire quello del 76enne, che resta invece in Rianimazione con prognosi riservata. "Ci aspettiamo tra i sei e dieci casi sul territorio", avverte in commissione il direttore generale Andrea Rossi. Sempre ieri l’Ausl ha annunciato l’avvio questa settimana dei trattamenti straordinari imposti dalle ultime ordinanze comunali davanti agli ospedali di Imola e Castel San Pietro. "I trattamenti hanno un impatto sulla tossicità ambientale – ricorda però il dg Rossi a chi vorrebbe azioni più incisive nei confronti delle zanzare adulte –. E se li usiamo impropriamente, si rischia un aumento della resistenza da parte delle zanzare così come succede ai batteri con gli antibiotici. Gli adulticidi vanno utilizzati con grande parsimonia. E serve un’integrazione tra azioni nelle aree pubbliche e private".
Donazioni sangue. "Non c’è circolazione del virus West Nile tra i donatori", riferisce in commissione Salvatore Pignanelli, responsabile del centro raccolta sangue di Imola, struttura per la quale si pensa a un ampliamento degli orari. "Cerchiamo di stimolare nuovi donatori per dare linfa alla raccolta sangue – prosegue Pignanelli –. Oggi per l’Ausl è garantita l’autosufficienza, ma i numeri sono in calo".
Liste d’attesa. I vertici dell’Ausl hanno illustrato ai gruppi maggioranza e opposizione il piano varato nelle scorse settimane dall’Azienda sanitaria per accorciare i tempi di visite e prestazioni. Si parla di un investimento da oltre un milione di euro per aumentare del 18% le visite e del 14% gli esami diagnostici, superando così il traguardo delle 300mila prestazioni in un anno, vale a dire oltre 42mila in più rispetto al 2023. L’obiettivo è arrivare a fine anno a 311.350 prestazioni, con un 20% di incremento garantito dall’aumento del personale, un 7% da visite ed esami aggiuntivi che l’Azienda acquista dai propri professionisti in libera professione (la cosiddetta ‘Similalp’) e il 73% garantito da accordi con il privato accreditato.
Lenzuola. A margine della commissione di ieri, dal momento che il tema non era iscritto all’Ordine del giorno, Simone Carapia (FdI) è tornato su una questione, sollevata prima di Ferragosto dal sindacato Uil Fpl, della carenza di scorte di materiale sanitario al Santa Maria della Scaletta. Il caso sembrava rientrato ma, domenica sera, si sono riviste scene di pazienti alle prese con le mantelline metalliche utilizzate di solito per le persone in ipotermia. "Situazioni inaccettabili e grottesche – la protesta di Carapia –. C’è un appalto unico e il servizio è centralizzato: come mai i problemi continuano solamente a Imola, mentre nelle altre Asl metropolitane no?".
Enrico Agnessi