ENRICO AGNESSI
Cronaca

Nuova ferrovia, l’altolà di Bignami: “I sindaci temono il voto regionale”

Imola: linea Bologna-Castel Bolognese, dibattito sul progetto. Il viceministro bacchetta i primi cittadini: “Gli enti locali sapevano. Ma forse credevano che l’opera non si sarebbe mai fatta”

Un treno alla stazione di Imola: la nuova ferrovia fa discutere; nel riquadro, il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami

Un treno alla stazione di Imola: la nuova ferrovia fa discutere; nel riquadro, il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami

Imola, 18 ottobre 2024 – Hanno fatto tutto loro. E ora vogliono trascinarci in una polemica che non ci riguarda. Sorprendono in particolare i toni barricaderi: dov’erano quando la Regione sollecitava l’intervento e riceveva informative?”. Il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami, replica così a quegli enti locali (Comune di Imola in testa) che contestano l’operato di Rete ferroviaria italiana (Rfi) sul potenziamento della linea ferroviaria Bologna-Castel Bolognese (lamentando scarso ascolto delle istanze territoriali a partire dalla bocciatura dell’ipotesi tunnel) e chiedono al Mit di sedersi al tavolo istituzionale per discutere del progetto.

L’impressione, notano gli osservatori, è che su questa vicenda tutto sia cambiato quando si è manifestata l’impossibilità di affiancarsi agli attuali binari per mancanza di spazio. Quasi si fosse capito che bisognava allontanarsi dalla linea storica per realizzare il progetto con un viadotto. “Ma chiunque abbia presente lo sviluppo dell’Alta velocità, sa che la prima soluzione non era percorribile – osserva Bignami – . E dunque mi chiedo: è incompetenza o malafede? Comunque non si sposta il nodo del problema: cosa avrebbero fatto con l’affiancamento? Avrebbero sventrato le città?”.

A cambiare il quadro sono state le proteste dei cittadini, che forse gli amministratori locali non si aspettavano. “È un loro problema – ribatte il viceministro –. Questo è un progetto già finanziato e che loro hanno sollecitato; ma non lo hanno spiegato ai cittadini, e ora chiedono al Governo di farlo. Il soggetto attuatore è però un altro, e personalmente ho incontrato l’amministratore delegato di Rfi per fare l’unica cosa possibile: sollecitarlo all’ascolto del territorio”.

Secondo il viceministro, è una questione di trasparenza: “Noi diamo lealtà e la chiediamo a tutti. Ci siamo sentiti dire che siamo stati approssimativi, ma se non fosse stato per noi nessuno avrebbe saputo nulla di questo progetto”.  Insomma, “come fanno gli amministratori locali a dire che non sapevano nulla – incalza Bignami –? È difficile sostenerlo; ci sono i documenti. E comunque tirare per la giacca il Governo è una ulteriore dimostrazione di incompetenza o malafede. E torniamo al punto di prima: da Roma si aprono i cordoni della borsa, poi ci sono i soggetti attuatori. E a questi si può solo chiedere di mettersi in una posizione d’ascolto più sensibile”.

In questo, c’è chi sostiene che Rfi qualche mancanza l’abbia avuta. “Si sta seguendo quanto previsto, non è giusto pensare che si recuperi così il gap di Comuni, Città metropolitana e Regione che hanno fatto solo silenzio – osserva il viceministro –. Forse pensavano che l’opera non si facesse. Se poi il loro obiettivo è quello di non averla, ce lo dicano. Il mio timore è che oggi assumono questa posizione perché fra poco c’è il voto regionale. E che facciano i barricaderi perché tra un mese ci sono le elezioni; ma poi si torna come prima. Ripeto: non si può chiedere al Governo, che ha ereditato questo progetto due anni fa, cose che non gli competono”.

E qui si arriva alla richiesta fatta da Panieri l’altro giorno. Il ministero sarà al tavolo istituzionale, come chiesto dal Comune di Imola? “Se serve, si fa tutto – concede l’esponente di governo –. Ma qualcuno mi deve spiegare quale bisogno ci sia. Se lo scopo è quello di trascinarci nella polemica per poi gettare su di noi responsabilità di cose sulle quali non abbiamo voce in capitolo, no. Discorso diverso è se il territorio tutto dice di non volere il potenziamento della ferrovia. Ricordo però che quando c’è stato l’arrivo dell’Alta velocità i paesini attraversati erano contrari; mentre oggi quell’opera ha cambiato l’Italia”.