Fine anno, tempo di bilanci. E quello di Montecatone è certamente positivo. L’istituto cittadino manda infatti in archivio un 2024 segnato da "risultati concreti" e "progettualità innovative" che lo hanno "confermato punto di riferimento nella riabilitazione italiana – rivendicano i vertici della struttura imolese – grazie a ulteriori investimenti tecnologici, nuove collaborazioni internazionali, attività di formazione e un’attenzione costante alla persona".
L’anno ormai agli sgoccioli è stato caratterizzato dall’introduzione di strumenti all’avanguardia per supportare i percorsi riabilitativi. Tra questi, l’apparecchio per ossigeno ozonoterapia, acquisito grazie a una raccolta fondi organizzata dalla Fondazione Montecatone Onlus, che ha già dimostrato il suo valore nella lotta contro le infezioni da batteri multi-resistenti. Fondamentale anche il contributo al progetto Twinmed, con Montecatone tra i partner impegnati nello sviluppo di nuove applicazioni per l’esoscheletro Twin, utile nella riabilitazione motoria di pazienti con lesioni spinali.
"Questi traguardi dimostrano che investire nell’innovazione non è solo una scelta strategica, ma un impegno concreto per migliorare la qualità della vita delle persone – avverte Mario Tubertini, commissario straordinario dell’istituto –. È la nostra risposta a una sfida complessa, dove tecnologia e umanità devono andare di pari passo".
La dimensione formativa è stata un altro pilastro dell’attività di Montecatone. Il corso di pilotaggio droni, pensato per pazienti ed ex pazienti, ha offerto nuove prospettive lavorative. A livello internazionale, importante la collaborazione con alcuni ospedali ucraini per rafforzare la loro capacità di risposta alle emergenze legate al conflitto in corso.
Cuore pulsante dell’attività di Montecatone: l’istituto promuove infatti un approccio olistico che mira non solo al recupero fisico, ma anche alla piena inclusione sociale.
Irrisolta, per ora, l’annosa questione della forma giuridica per migliorare l’integrazione con i servizi sanitari regionali e aumentare le opportunità di ricerca e cura della struttura. Questa transizione è considerata come un’opportunità oramai indifferibile per unire competenze nel campo neurologico e riabilitativo, potenziando così le prospettive di crescita dell’istituto e della regione nell’ambito delle neuroscienze.
"Montecatone continuerà a essere un luogo dove tecnologia, competenza e umanità si intrecciano per accendere nuove luci di speranza – conclude Tubertini –. Ma ora abbiamo davvero bisogno che le istituzioni portino a compimento un progetto nel quale hanno detto più volte, con convinzione, di credere".