ENRICO AGNESSI
Cronaca

Minardi, 40 anni dal primo Gp . Festa per il patron Gian Carlo : "Che emozione quel semaforo"

Il presidente di Formula Imola festeggiato a Faenza, ricordi e aneddoti in consiglio comunale. Numerosi meccanici e ingegneri che affiancarono il patron in ’platea’ assieme al sindaco Panieri.

Il presidente di Formula Imola festeggiato a Faenza, ricordi e aneddoti in consiglio comunale. Numerosi meccanici e ingegneri che affiancarono il patron in ’platea’ assieme al sindaco Panieri.

Il presidente di Formula Imola festeggiato a Faenza, ricordi e aneddoti in consiglio comunale. Numerosi meccanici e ingegneri che affiancarono il patron in ’platea’ assieme al sindaco Panieri.

Quarant’anni fa, il team Minardi debuttava in Formula 1. Il Gran premio del Brasile di domenica 7 aprile 1985 fu il primo atto di una storia, quella tra la scuderia di Faenza e la categoria regina del motorsport, andata avanti fino al 2005. Un romanzo dal sapore popolare, come quello del Circus che fu. E che, seppure con un vestito diverso, continua in parte ancora oggi. Al posto della Minardi, dopo vari cambi di denominazione, c’è adesso la Racing Bulls, con sede sempre nella città manfreda. E il patron Gian Carlo, artefice principale di quell’avventura figlia dei ruggenti anni Ottanta, è il presidente Formula Imola, società di gestione di quell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari che sogna di ospitare ancora a lungo il Mondiale più prestigioso.

Emozioni, ricordi e suggestioni si sono intrecciati l’altra sera nella sala del Consiglio comunale di Faenza per l’evento ‘Minardi 40, una storia che corre ancora - Dal debutto all’eredità di un sogno’.

"Un’emozione grandissima – ammette Gian Carlo Minardi –. Un connubio tra Faenza e Imola, tra passato e presente. È stato fatto un lavoro di organizzazione fantastico e per il quale ringrazio tutti".

Il cuore della serata è stato il racconto del fondatore della scuderia faentina, affiancato dal suo amico e primo pilota, Pierluigi Martini. I due hanno intrattenuto il pubblico con aneddoti inediti e storie di pista e di paddock, ripercorrendo le tappe di un’avventura che ha segnato un’epoca.

"Quel Gran premio del debutto è il ricordo più bello che ho dell’avventura nel Mondiale – racconta Minardi –. Quando alle 9.30 di quel venerdì 5 aprile si accese il semaforo verde davanti a Martini pensai: ‘Sì, sono davvero in Formula 1’".

Numerosi meccanici e ingegneri che hanno fatto parte della scuderia sono intervenuti nel corso della serata, condividendo le loro esperienze e il loro profondo legame con il team. Minardi, definito da molti un "eroe un po’ folle" per aver avuto il coraggio e la determinazione di portare una piccola scuderia a competere nel difficile e competitivo mondo della Formula 1 contro i colossi dell’epoca come Ferrari e McLaren. Minardi ha poi rievocato il suo primo incontro con Enzo Ferrari, durante il quale, dopo un lungo colloquio, il Drake gli concesse i suoi motori dopo la parentesi con Ford Cosworth.

Sul fronte istituzionale, il sindaco di Faenza, Massimo Isola, ha sottolineato il profondo e duraturo rapporto tra Minardi e la città, evidenziando quanto la sua avventura in Formula 1 sia stata fondamentale per portare il nome di Faenza nel mondo. Il vicesindaco Andrea Fabbri ha invece rimarcato l’importanza cruciale della figura di Minardi per il motorsport del territorio e per l’impulso significativo dato alla Motor Valley emiliano-romagnola. Tra i presenti anche il sindaco di Imola, Marco Panieri, che in questi anni ha dimostrato a più riprese la propria fiducia nei confronti del presidente.

Ma cosa rimane, oggi, di quella Formula 1 del 1985? "Niente – assicura Minardi –. C’era il telex per le comunicazioni: altro che posta elettronica, Internet e telefonini. Gli addetti stampa lavoravano su Olivetti tascabili, e scrivevano i comunicati su carta copiativa. Alla prima gara in Brasile eravamo 12 persone in pista e altre 20 a casa. Quando ho lasciato, nel 2005, eravamo già saliti a 130. Oggi in Racing Bulls lavorano 600 persone a Faenza, tra cui 250 ingegneri, e 150 sono in Inghilterra. E l’evoluzione non è ancora finita. Adesso si parla di guida autonoma, ma io sono di un altro secolo e amo ancora il rumore. Però è anche vero che, attraverso la Formula 1, si stanno facendo passi da gigante per le auto in termini di tecnologia e sicurezza".