ENRICO AGNESSI
Cronaca

Massaggio con molestie all’allieva: istruttore di arti marziali condannato a tre anni per violenza

I fatti risalgono all’aprile del 2021. L’uomo deve pagare anche una provvisionale di 8mila euro. La ragazza, 23enne all’epoca dei fatti, era scappata e aveva raccontato tutto ai genitori

Un corteo che si è tenuto lo scorso 8 marzo a Imola contro la violenza sulle donne

Un corteo che si è tenuto lo scorso 8 marzo a Imola contro la violenza sulle donne

Imola, 28 giugno 2024 – Tre anni di reclusione, interdizione dalla possibilità di esercitare la carica di tutore amministratore di sostegno e sospensione dall’esercizio di arti e professioni. È la condanna inflitta ieri dal tribunale di Bologna a un istruttore di arti marziali, all’epoca dei fatti 57enne, rinviato a giudizio a fine 2022 per violenza sessuale dopo aver toccato ripetutamente le parti intime di una sua giovane allieva durante un massaggio shiatsu. Oltre a pagare le spese legali, l’uomo dovrà anche corrispondere una provvisionale di 8mila euro a favore della ragazza, con risarcimento del danno da quantificare in sede civile. Le motivazioni della sentenza di condanna verranno rese note tra 90 giorni.

I fatti risalgono ad aprile 2021. L’uomo, istruttore di arti marziali in una palestra della città, sta appunto massaggiando la sua giovane allieva dopo l’allenamento, proprio come accaduto altre due volte in passato. All’improvviso, il 57enne le poggia però la mano sul pube, con l’intento di trasformare quel momento in qualcosa di molto diverso. "Adesso facciamo un altro tipo di massaggio", sono infatti le parole pronunciate dall’istruttore respinto dalla ragazza, e messe a verbale dalla vittima, che dopo un iniziale momento di shock riesce a scendere dal lettino e ad allontanarsi.

Ma come si è arrivati a questo punto? Siamo come detto ad aprile di tre anni fa. C’è il lockdown, e i locali sono chiusi. La palestra in questione, censita quale associazione culturale, può invece continuare a svolgere la propria attività. L’istruttore propone all’allieva di bere qualcosa insieme in palestra dopo il massaggio per il quale la giovane si era prenotata. Lei porta una bottiglia di amaro da condividere assieme agli altri allievi del corso, ma al termine dell’allenamento si accorge di essere rimasta da sola con l’istruttore. Così, dopo una sola bevuta, chiede di passare al massaggio.

I due vanno nella stanza apposita. La ragazza, che all’epoca dei fatti ha 23 anni, rimane solo con gli slip, come già accaduto nelle altre occasioni. E in effetti, almeno all’inizio, il copione per la giovane sembra essere quello delle due circostanze precedenti: dopo essersi distesa sul tappetino, l’istruttore la massaggia. Questa volta però è tutto diverso: quando la ragazza si trova in posizione supina, il 57enne allunga le mani e fa chiare allusioni a sfondo sessuale. Un’azione che, secondo quanto si evince dalla denuncia della giovane, sarebbe stata ripetuta almeno tre volte. La 23enne scappa dalla palestra sotto shock e, una volta a casa, si confida con i genitori. Infine, dopo un periodo di riflessione, decide di denunciare l’istruttore.

C’è soddisfazione per questa sentenza – osserva l’avvocata Giovanna Cappello, che ha assistito la giovane –. Sicuramente è stato tenuto conto dei gravi danni di carattere relazionale che la ragazza ha subìto".