Imola, 17 aprile 2015 – I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Imola hanno eseguito una misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Bologna nei confronti di cinque donne cinesi, due 28enni, due 37enni e una 41enne, residenti tra Imola e Faenza, ritenute responsabili di favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione in concorso. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale di Bologna Rita Chierici, scaturisce dalla richiesta avanzata dal pm Giampiero Nascimbeni, sulla base delle indagini che i carabinieri avevano avviato un anno fa venendo a conoscenza che nel “Centro Benessere d’Oriente” situato in via Lambertini vi erano delle ragazze che oltre ad offrire le prestazioni professionali inerenti all’attività svolta, si prostituivano sotto la direzione dello staff finito sotto indagine.
Un vero e proprio team rappresentato da cinque donne con ruoli diversi, ma comunque paritetici e tutti riconducibili a far funzionare in modo sincrono l’attività. Le ragazze dedite al meretricio non erano mai le stesse poiché venivano assunte da altri centri massaggi e successivamente licenziate dopo poche settimane per essere a loro volta reimpiegate in altre strutture del Nord Italia. A Imola trascorrevano l’intera giornata nel centro massaggi (dalle 9 alle 23) e la notte rimanevano in un piccolo appartamento situato nella stessa palazzina di via Lambertini.
Per incrementare il giro di clienti, già numeroso di suo, le responsabili del centro si erano rivolte a un connazionale che le aiutava, dietro a un corrispettivo di 250-300 euro mensili, a promuovere l’attività sul web pubblicando immagini di giovani ragazze orientali seminude, accompagnate da frasi con espliciti riferimenti a vere e proprie pratiche sessuali. Su disposizione del Gip di Bologna, il centro massaggi di via Lambertini è stato sottoposto a sequestro preventivo e 4.730 euro in contanti, rinvenuti durante gli accertamenti, sono stati sequestrati perché ritenuti di provenienza illecita.