Imola, 5 aprile 2019 - Le cronache di quel sabato 3 settembre 2005, quando la biglia dedicata a Marco Pantani venne inaugurata, la raccontano felice e soddisfatta per un’opera raccolse consensi unanimi. «Tutti vedendola dall’autostrada ripenseranno a Pantani», disse all’epoca Alessandra Andrini, ideatrice e realizzatrice del monumento che da quasi 14 anni svetta al lato dell’autostrada. E da allora l’artista ravennate trapiantata a Bologna, oggi 60enne, non ha cambiato certo idea. Per questo, nella diatriba tra Cesenatico e Imola, sa bene da che parte stare.
Andrini, il sindaco di Cesenatico, nell’ambito di possibili criticità legate alle sorti di Mercatone Uno, si è fatto avanti per portarsi a casa la biglia che lei ha realizzato.
«Se ne era parlato già qualche tempo fa, di questa ipotesi. L’unica cosa che posso dire, come avevo avuto modo di pensare allora, è che è stata progettata per quella posizione: si chiama ‘Biglia A14 km 50’, l’autostrada è la sua pista. Per me il suo posto è quello, mi dispiacerebbe moltissimo se venisse spostata da lì. E poi non mi pare che si debba salvarla da nulla».
Cosa ricorda di quando le commissionarono il progetto?
«Vinsi un concorso internazionale, e da lì partì un lavoro lungo e molto importante. Durò sei mesi. E parteciparono tanti grandi professionisti».
All’epoca dell’inaugurazione, nel 2005, Pantani era morto da poco più di un anno.
«Non seguivo molto il ciclismo, ma da romagnola ne percepivo il mito. Un mito trasversale che univa gli sportivi e suscitava grandi sentimenti. Così, quando lessi del bando, decisi immediatamente di partecipare. E anche l’idea della biglia mi venne abbastanza presto: scegliere il proprio campione preferito estraendolo dal sacchetto, un gesto che tutti da bambini abbiamo fatto almeno una volta. Un modo per tenere fuori anche le polemiche che c’erano all’epoca attorno alla figura di Pantani».
Se quell’opera dovesse farla oggi che le biglie con i ciclisti sono ancora meno popolari rispetto a 15 anni, punterebbe su qualcos’altro?
«A dire la verità non credo, sono ancora convinta che funzioni. Quella biglia ha dato spunto a canzoni e spettacoli teatrali: averla collocata lì, in uno spazio sempre visibile al pubblico, le ha dato una vita propria. E poi tanti bambini, che passando dalla A14 vanno al mare, con le biglie in spiaggia giocano ancora».