Dal rischio di "eccessiva integrazione con Bologna" ai problemi del Cau all’ospedale vecchio, passando per i ritardi nel nuovo assetto dell’istituto di Montecatone. I problemi della sanità locale vengono passati in rassegna dal consigliere regionale della Lega, l’imolese Daniele Marchetti, in corsa per un terzo mandato nell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. La presa di posizione dell’esponente del Carroccio, che è anche consigliere comunale, fa da contraltare a quella dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, che proprio ieri era in città per un incontro con i giornalisti dedicato sempre al tema della sanità.
"La realtà sbandierata non corrisponde a quella che i cittadini vivono quotidianamente – protesta Marchetti –. L’Ausl di Imola, infatti, è da anni minacciata da possibili forme di eccessiva integrazione con la sanità bolognese. Questo non significa che dovremmo chiuderci entro i nostri confini, ma è essenziale mantenere la libertà di decidere con chi, per quali motivi e quando eventualmente entrare in rete con altre aziende".
In questo senso, secondo il leghista, per Imola non si profila niente di buono all’orizzonte. "Purtroppo, l’impossibilità di acquisire i verbali del nucleo tecnico che sta elaborando i diversi scenari futuri non lascia presagire nulla di positivo – prosegue Marchetti –. Non a caso, la nostra Azienda sanitaria è l’unica a non aver ancora avviato una riforma dei cosiddetti Pdta, i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali, un processo innescato grazie a un nostro emendamento al Documento di economia e finanza regionale, approvato dall’assemblea legislativa, con l’obiettivo di fornire le migliori risposte ai pazienti nell’ambito dell’innovazione terapeutica e chirurgica. Sembra, però, che si stia aspettando la documentazione di Bologna per adottarla senza esitazioni, compiendo così l’ennesimo passo verso una crescente annessione".
Poi c’è il tema delle ‘agende chiuse’. In questo caso, "grazie alle nostre battaglie è stato introdotto un divieto assoluto che purtroppo è rimasto solo sulla carta – allarga le braccia il leghista –, visto che la presa in carico dei pazienti non viene sempre garantita, nonostante le promesse".
Capitolo Cau (Centro assistenza urgenza), inaugurato ormai dieci mesi fa all’ospedale vecchio. "Aperto a distanza dal pronto soccorso del Santa Maria della Scaletta, rappresenta un’operazione di facciata – è il pensiero di Marchetti – che non ha comportato alcun miglioramento sui carichi di lavoro degli operatori dell’emergenza-urgenza".
Infine, la questione relativa al futuro di Montecatone. Su questo punto, sono arrivate ieri le rassicurazioni più forti da parte di Donini, intenzionato a presentare una proposta di legge all’inizio del prossimo mandato in Regione per dare una nuova veste giuridica all’istituto imolese entro la fine del 2025.
"Su Montecatone grava da anni un enorme punto interrogativo – ricorda Marchetti – . Dalla scorsa legislatura si promette una riforma della governance. Attualmente, una Società per azioni 100% pubblica non garantisce più stabilità economica e organizzativa alla struttura, causando un turnover elevato e difficoltà finanziarie. In sintesi, una storia molto diversa da quella raccontata da Donini in campagna elettorale".
e.a.