
Uno degli esponenti delle associazioni che hanno lanciato l’allarme per il rio
Una ferita troppo dolorosa, profonda e inaccettabile per restare indifferenti: un attentato al cuore dell’Appennino, in una delle sue oasi naturalistiche più incontaminate. La stessa valle che ora è ricoperta di rifiuti per colpa di una discarica fantasma, riemersa dopo oltre mezzo secolo. Un disastro ambientale che ha smosso l’animo di oltre ottomila persone. La maxi mobilitazione ha portato a iscrivere il torrente Rovigo, alle prese con 800mila metri cubi di rifiuti misti a terra solo nel fondo frana, ai luoghi del Fai, il Fondo ambientale italiano che punta a salvare i patrimoni paesaggisti e naturalistici di tutta Italia finanziando il loro recupero. Da martedì concorre a ottenere i fondi anche il Rovigo: "Un torrente speciale, immerso nell’Appenino tosco-romagnolo, affluente del fiume Santerno, che scorre tra i comuni di Palazzuolo sul Senio e Firenzuola e meta di escursionisti pescatori e balneanti in cerca di refrigerio nelle calde giornate estive", si legge sul sito del Fai.
Il Rovigo parte in svantaggio – c’è tempo solo fino alle 23.59 di stasera per votare – eppure in poco tempo ha innescato una catena di solidarietà sorprendente. Tanto da ottenere valanghe di voti in poche ore. Sul sito del Fai si evidenzia che il Rovigo con le sue "acque limpide e notoriamente fredde, ospita trote e gamberi e si presta a escursioni naturalistiche e tuffi refrigeranti per i più coraggiosi. Già provato, nel suo tratto finale, dalle cave di pietra serena e dai lavori per le gallerie del treno ad alta velocità, manteneva fino ad oggi tutto il suo fascino “selvaggio” almeno nel tratto a monte della località “la Lastra”". Poi però tutto è cambiato. "A causa di uno smottamento causato dalle abbondanti piogge – si legge ancora nella petizione – è stato investito dalla frana di una vecchia discarica dimenticata e “incautamente” creata lungo i suoi argini, nel comune di Palazzuolo (per la raccolta dei rifiuti del comune di Firenze) e nelle sue acque in piena si sono riversati metri e metri cubi di spazzatura di ogni genere, stracci e plastica, altri materiali depositati sui fondali e le acque contaminate da microplastiche e cos’altro ce lo dirà il tempo". Alle 20 di ieri il Rovigo aveva ottenuto 8.189 preferenze scalando la classifica in brevissimo tempo fino a raggiungere la 27esima posizione. "Il primo intento della raccolta firme è di tenere alta l’attenzione di tutte le istituzioni su questo disastro ecologico, si vogliono poi promuovere interventi per il ripristino dello stato naturale dei luoghi, per il censimento, la ricerca e la messa in sicurezza di altri possibili siti".
Alessandro Pistolesi