"Chiuderemo in anticipo di un’ora il venerdì e il sabato, ma gli episodi che hanno portato alla chiusura sono legati a clienti che non fanno la nostra fortuna, ma che sono la nostra disgrazia". Stefano Ponti dell’Accademia del Pomelo commenta così, senza nascondere l’amarezza ma neppure chiudendo alla speranza, la scelta della Questura che ha portato a sette giorni di chiusura forzata il locale interno alla Bocciofila. "Esistiamo da 13 anni, e tutti castellani ci conoscono per come lavoriamo e per le iniziative che facciamo. Il nostro locale è quasi un baluardo di legalità, un locale che si spende per laboratori di teatro, per raccogliere fondi per i terremotati".
Nel formalizzare la chiusura, le forze dell’ordine non hanno nascosto come proprio il gestore e i dipendenti, tanti, una decina, del locale, siano stati sempre i primi a segnalare il sorgere di problematiche interne ed esterne al Pomelo. Anche se, tiene a sottolineare con forza Ponti, "pressoché la totalità dei fatti che hanno portato alla chiusura, penso per esempio all’accoltellamento avvenuto nel piazzale non di nostra competenza, sono avvenuti fuori dal locale, e spessissimo col locale che era già chiuso". Sarcastico, Ponti, lo diventa quando commenta così la serrata: "Se dobbiamo fungere noi da esempio, allora sopportiamo di buon grado questo provvedimento, pur ritenendolo ingeneroso. Però – si fa fermo il tono di voce –, vorremmo non essere soltanto puniti, ma anche protetti. Da parte nostra, dopo il confronto avuto con le forze dell’ordine, abbiamo dato massima disponibilità a fare quel qualcosa di più che ci è stato detto possa servire per mitigare la problematica. Il primo provvedimento sarà quello di modificare l’orario di chiusura del venerdì e del sabato, accorciandolo dalle 3 alle 2. Poi saremo più severi nel controllo post-chiusura, faremo in modo che una volta chiuso il locale le persone non si attardino bivaccando negli spazi esterni". Più di così, non lo dice ma lo fa capire Ponti, sarà difficile fare. Di sicuro, su questo è perentorio, "non possiamo permetterci altre chiusure. Quest’attività dà lavoro a una decina di famiglie, chiudere questi sette giorni a qualcuno è sembrato forse poco, ma per noi è un danno enorme".
Oggi, intanto, l’Accademia riaprirà i battenti col consueto orario del giovedì e degli altri feriali escluso il venerdì, dalle 12 all’una, offrendo come sempre, oltre al normale servizio bar, il servizio cucina.
Claudio Bolognesi