Attese dovute al Covid recuperate e, in autunno, via alle chiamate dei pazienti con interventi programmabili in lista dal 2023. Operazioni cresciute quantitativamente del 20 per cento, ma aumento anche della loro complessità dovuta in particolare agli interventi oncologici. Il tutto mentre le urgenze sono, ovviamente, sempre garantite. Migliora, dopo anni difficili, la situazione della Chirurgia generale dell’ospedale Santa Maria della Scaletta. Cresce la fiducia dei cittadini, dimostrata dal calo del 10 per cento della mobilità passiva (persone del circondario che decidono di farsi operare fuori Ausl) e dall’aumento del 12 per cento di quella attiva (quelli di altre Aziende sanitarie che si operano a Imola). Bene anche la produzione ambulatoriale, che nei primi tre mesi dell’anno in corso supera del 17 per cento i dati dello stesso periodo dell’anno precedente. A tracciare il bilancio è il direttore Michele Masetti, al timone del reparto da aprile 2022 e, dallo scorso gennaio, anche coordinatore clinico dell’attività di chirurgia robotica. "La possibilità di usufruire di un robot chirurgico ‘tutto nostro’ è estremamente qualificante per le unità operative aziendali e non dobbiamo smettere di ringraziare la lungimiranza di questa direzione e la generosità ed attenzione alla salute dei cittadini della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola – ricorda Masetti –. Il ‘Da Vinci Surgical System’ è il più evoluto sistema robotico per la chirurgia mininvasiva attualmente sul mercato e il nostro è il modello più aggiornato e performante. Quando lavora in condizioni ottimali, la sanità pubblica è imbattibile".
Un progetto tutto imolese, che per ora vede in prima linea, anche la Ginecologia, diretta da Stefano Tamburro, l’Urologia di Emilio Emili e a cui partecipa anche l’Urologia del Sant’Orsola, diretta da Eugenio Brunocilla, che opera settimanalmente a Imola. Non va dimenticato poi l’impegno trasversale e l’alta professionalità degli anestesisti-rianimatori e del personale di sala. "La capacità delle équipe coinvolte nel progetto di accogliere l’innovazione non andava data per scontata – continua Masetti –. A Imola c’è stato davvero entusiasmo nell’affrontare la sfida, che ha comportato e comporta tutt’ora tanta formazione ed impegno, in un momento già complesso per la difficoltà di reclutamento del personale sanitario ed il forte turn-over. Anche per questo siamo già diventati un punto di riferimento".