L’efficacia del piano per la riduzione delle liste dell’attesa varato quest’anno dall’Ausl non convince i sindacati. E in particolare Giuseppe Rago (coordinatore della Uil imolese), che portando il caso di un lavoratore in cerca di una risonanza magnetica dopo un infortunio sul lavoro (tempo di erogazione prevista 10 giorni dalla prescrizione) parla di "dati assolutamente non veritieri" e chiede all’Azienda sanitaria un cambio di passo.
"Prescrizione non effettuabile né tramite Fascicolo sanitario elettronico né Cup – riferisce Rago –. È stato invitato a prenotare in una struttura convenzionata, ma la disarmante risposta è ‘liste chiuse’ (peraltro vietate per legge) prima data utile di prenotazione il 21 dicembre. Ne ha chiesto a quel punto la prenotazione, ma gli è stato risposto che ‘non è possibile in quanto oltre i tempi massimi previsti’. Ha tentato allora di effettuarne la prenotazione in regime di pagamento diretto, ma la risposta è sempre la stessa: ‘liste chiuse’".
Da qui le obiezioni dell’esponente della Uil.
"Alla fine dobbiamo solo prendere atto che a Imola oggi le statistiche e i tempi che ci vengono forniti dall’Ausl di Imola sono assolutamente non veritieri quando ci si confronta con la realtà – protesta Rago –. E se Atene piange di certo Sparta non ride, visto che anche sul fronte privato la situazione non cambia. Abbiamo sottoposto alla direzione sanitaria la problematica, senza ricevere alcuna indicazione se non la conferma della impossibilità a prenotare. A oggi la prenotazione non c’è, il lavoratore non sa ancora la propria patologia e di certo al prossimo incontro con la direzione Ausl sarà meglio che ci diano dati reali e non farlocchi".