Polizia in campo contro i furti nelle abitazioni, un arresto e una denuncia a piede libero. Due interventi distinti della polizia contro i topi d’appartamento che spesso colpiscono proprio nei periodi festivi, approfittando dell’assenza da casa.
Nel primo episodio, avvenuto in Pedagna il 23 dicembre, un cittadino ha segnalato l’attivazione del sistema d’allarme nella sua abitazione, ‘attivato’ mentre i malviventi lo disattivavano. Una parente, arrivata subito aveva trovato la casa sottosopra e piena di fumo generato dal particolare tipo di dispositivo di allarme. La volante, già impegnata in un servizio di prevenzione furti, si è precipitata sul posto. I poliziotti hanno avuto l’idea di non dirigersi all’ingresso principale ma sul retro dell’edificio, dove hanno visto cinque persone che si allontanavano, con il volto travisato.
Alla vista della polizia si sono dati alla fuga scappando in cinque direzioni diverse. Uno dei fuggitivi è stato bloccato dai poliziotti. Si trattava di un georgiano di 35 anni che aveva addosso un cacciavite, due carte tipo bancomat modificate con una scanalatura del tipo utilizzata per forzare le porte e tre paia di calzini, risultati appartenenti al titolare dell’appartamento (non è chiaro perché li avesse prelevati). L’uomo – si è poi scoperto al commissariato – aveva a suo carico una sfilza di procedimenti pendenti e precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e nel 2003 era stata addirittura richiesta la sua estradizione in Austria per altri reati. L’uomo è stato arrestato in flagranza per furto, possesso di oggetti atti a offendere (il cacciavite) e per una patente russa contraffatta. L’arresto dell’uomo è stato poi convalidato dal giudice ed è stato trasferito al carcere della Dozza.
In casa, è stato poi constatato, non mancava praticamente nulla di valore. I ladri avevano tentato di asportare la cassaforte ma erano stati bloccati dal fumo.
Nel secondo caso, la polizia ha ricevuto a Santo Stefano la segnalazione della presenza in zona di un’auto vista in luoghi dove avvengono furti, intestata a un prestanome. La volante ha individuato la vettura nel parcheggio di un bar. A bordo c’erano due uomini di origine albanese. Uno di loro era irregolare sul patrimonio italiano e aveva numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Espulso nel 2016 con il divieto di tornare per cinque anni, era riapparso in Italia nel 2022, senza però mai regolarizzare la sua posizione.
Nell’auto è stato poi trovato un kit di oggetti decisamente particolare, che l’uomo non è riuscito a giustificare: un accetta, un coltello a seghetto, dischi da smerigliatrice, un cappellino e guanti da lavoro. L’uomo è stato denunciato a piede libero per possesso di arnesi da scasso e armi e accompagnato in Questura a Bologna: visto il suo status irregolare è probabile che sia nuovamente rimpatriato in Albania.
red.cro.