Come si difendono i genitori e le famiglie dall’aumento di prezzi del materiale scolastico? La prima testimonianza è di Federica Fiorentini, mamma di una studentessa in procinto di cominciare il primo anno al liceo delle scienze umane. "Ho speso intorno ai trecento euro e avrei speso ancora di più se non avessi almeno acquistato i libri online – racconta – essendo socia di una cooperativa ho uno sconto sul loro sito e questo mi ha consentito di risparmiare un pochino". La spesa risulta comunque tanta, ma la speranza è che molti libri vengano utilizzati anche negli anni successivi. Ciononostante, la lamentela verso i prezzi di cancelleria (matite, quaderni, evidenziatori, per intenderci) non manca. "È un’aggiunta non da poco che influisce sulle spese famigliari, specie per me che sono da sola. Però comprare i liri in cartoleria sarebbe stato molto peggio", osserva. La polemica verso i prezzi del materiale scolastico è condivisa da un’altra mamma, Federica Barbara. "Io compro prevalentemente in cartoleria perché ho tanto di quel materiale da acquistare che online non troverei risparmio. Mio figlio fa l’istituto tecnologico. Sono da acquistare squadre e matite particolari – dice Barbara –. Questi oggetti però spesso hanno una durata limitata, nel giro di un mese si consumano e vanno riacquistati. È uno stress non indifferente".
Colpisce il racconto di Silvana Greco la quale, pur non avendo figli, fa da portavoce a conoscenti, segnalando alcune problematiche. "Sono un architetto, sto sentendo numerose lamentele da parte dei miei colleghi, sono tutti molto preoccupati e ogni volta è un sacrificio permettere ai ragazzi di andare a scuola – sostiene –. Oltretutto, eliminare il reddito di cittadinanza un mese prima dell’inizio della scuola è uno schiaffo a chi ne aveva bisogno. Potevano aspettare, per aiutare chi sta vivendo un momento di povertà e poi trovare una alternativa successivamente".
Francesca Pradelli