REDAZIONE IMOLA

Le cicale mandano in tilt i fonometri del circuito

La relazione dell’Arpae: "Sforamenti anche nei giorni senza veicoli in pista. In luglio, a causa della siccità, i tanti insetti hanno influito sul rumore"

Le cicale mandano in tilt i fonometri dell’Autodromo. Quello che da qualche tempo in città è motivo di discussioni e ironie in Consiglio comunale, nei bar e sui social, ora viene messo nero su bianco anche da Arpae. Già in passato, secondo quanto riferito dalla Giunta e dai vertici del circuito, l’Agenzia regionale prevenzione ambiente Emilia-Romagna aveva sottolineato come il rumore provocato dagli insetti interferisse con il collaudo della nuova barriera anti-rumore in via dei Colli. E adesso rilancia: a luglio, nonostante non si siano svolte attività di pista in deroga ai limiti del rumore previsti dalla normativa (quelle cioè durante le quali il livello di decibel è più alto), è stata rilevata la presenza di "elevati livelli" di emissioni acustiche anche nelle giornate caratterizzate dall’assenza di auto sul tracciato. E i fonometri hanno sforato per ben dieci volte in un solo mese, roba che nemmeno le monoposto di Formula 1.

"Ritenuto pertanto possibile che, come per l’anno 2021, le alte temperature registrate e le condizioni di diffusa siccità abbiano influito sulla presenza della sorgente sonora cicale – si legge nella relazione inviata da Arpae a Comune e Ausl –, si è provveduto ad effettuare un’analisi statistica sui livelli medi di LAeq registrati, nella fascia oraria 9-18.30, presso le postazioni P0, P3, P4, P6, P7, P8 nel mese di luglio degli anni 2020, 2021 e 2022 durante le giornate caratterizzate da assenza dell’attività di pista". Il risultato? "Si conferma che nel mese di luglio 2022 presso tutte le postazioni di monitoraggio, con particolare riferimento alle postazioni P0, P6 e P7, anche nelle giornate di quiete, sono stati rilevati livelli di pressione sonora analoghi a quelli rilevati nel mese di luglio 2021 – sottolineano da Arpae –, significativamente superiori a quelli rilevati negli anni precedenti".

Colpa delle cicale, dunque. Ma anche di altre "attività ad elevato impatto sonoro, non afferenti all’Autodromo" non meglio identificate, per le quali Arpae chiede al Comune di "effettuare un approfondimento".

Di sicuro, i livelli di pressione acustica sono "risultati significativamente influenzati sia dal rumore prodotto dal frinire delle cicale che da attività esterne all’Autodromo", prosegue Arpae. Per questo motivo, i dieci ‘sforamenti’ di cui si parlava all’inizio non sfoceranno in altrettante multe ai danni di Formula Imola.

Va detto che le rilevazioni sul rumore prodotto dall’Autodromo nei mesi estivi erano particolarmente attese dagli addetti ai lavori. E il motivo è facile da intuire. Tali risultati arrivavano infatti dopo un periodo, quello primaverile, nel quale dopo mesi di tranquillità si è assistito a un ripresentarsi del problema degli sforamenti. A fronte di un 2021 nel quale Formula Imola era stata multata una sola volta dal Comune, le sanzioni collezionate tra marzo e aprile di quest’anno dalla società di gestione del circuito sono state già tre. Sanzioni che però, come si è affrettata a sottolineare la Giunta, sono arrivate durante giornate già in deroga ai limiti di emissioni acustiche previste dalla normativa.

e. a.