REDAZIONE IMOLA

Le acque del Santerno ’in regola’ . Discarica, i controlli di Arpae: "Nessuna traccia di inquinamento"

I campionamenti non hanno rilevato la presenza di sostanze nocive provenienti dal Rio Rovigo "Dagli idrocarburi ai metalli pesanti, i parametri sono tutti al di sotto dei limiti di quantificazione" .

I campionamenti non hanno rilevato la presenza di sostanze nocive provenienti dal Rio Rovigo "Dagli idrocarburi ai metalli pesanti, i parametri sono tutti al di sotto dei limiti di quantificazione" .

I campionamenti non hanno rilevato la presenza di sostanze nocive provenienti dal Rio Rovigo "Dagli idrocarburi ai metalli pesanti, i parametri sono tutti al di sotto dei limiti di quantificazione" .

I risultati delle analisi effettuate da Arpae sul campione di acqua prelevato il 28 marzo nel fiume Santerno, in prossimità della località Valsalva (comune di Castel del Rio) sono in linea con i dati storici di qualità delle acque relativi alle stazioni della rete di monitoraggio situate lungo l’asta del corso d’acqua. Risultati che fanno tirare un sospiro di sollievo ai cittadini di Vallata e città, preoccupati per il possibile rilascio di sostanze inquinanti a causa della frana che ha interessato una discarica di rifiuti a Palazzuolo sul Senio con sversamento nel rio Rovigo, affluente del Santerno.

"Il parametro “solidi sospesi” (indice della torbidità dell’acqua) è risultato coerente con la condizione di piovosità dei giorni precedenti al campionamento – spiegano da Arpae –. I parametri correlabili a inquinamento di origine antropica (ad esempio idrocarburi policiclici aromatici, composti organoalogenati e metalli pesanti) sono tutti al di sotto dei limiti di quantificazione".

Escluse pertanto al momento variazioni della qualità delle acque del Santerno in seguito all’emergenza causata dalla frana.

Arpae Emilia-Romagna, in accordo con Arpa Toscana (Arpat), ha effettuato un’ispezione della zona interessata mediante ausilio di droni (Uas), al fine di poter avere una visione completa dello stato dei luoghi, calcolare i volumi dei rifiuti interessati dalla frana e mapparne la presenza nei corpi idrici interessati.

I piloti di Arpae hanno utilizzato due droni di proprietà di Arpae, dividendosi in due squadre.

Una squadra ha operato in territorio toscano con il supporto dei tecnici Arpat utilizzando un drone DJI Matrice 350 RTK equipaggiato con sensore Lidar DJI L1 (tecnologia di telerilevamento che utilizza impulsi laser per creare mappe tridimensionali ad alta risoluzione).

In prossimità della frana che ha interessato la vecchia discarica in località Le Spiagge, sulla provinciale 477, sono stati eseguiti rilievo lidar e fotogrammetrico di 6 ettari dell’intero corpo di frana della discarica e relativi interventi di consolidamento. Scattate anche foto sferiche lungo il pendio di frana oltre a riprese sequenziali dal piede di frana sul rio Rovigo per un tratto di 800 metri di alveo fino alla zona Molino di Diacci. Arpat ha provveduto a effettuare rilievi della nicchia di distacco tramite laser scanner. Raggiunta la valle del Santerno, in prossimità della località Casetta di Tiara è stato effettuato il sopralluogo sulla confluenza tra rio Rovigo e fiume Santerno, a cui si sono aggiunte le riprese sequenziali per un tratto di due chilometri dell’asta fluviale del torrente Rovigo in zona Molinaccio, Molinaccio di Campolmi, Lastra e oltre Val Coloreta. Arpat ha provveduto da terra a effettuare riprese fotografiche dell’alveo e delle 4 reti installate per il contenimento di eventuali rifiuti trasportati dalla corrente.