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L’ascensore non convince Salieri: "L’idea giusta era un tunnel. Se ne parlò già negli anni ’80"

Un progetto mai arrivato neppure sui banchi del consiglio comunale, ma che mise d’accordo a metà anni ’80 l’allora sindaco...

Un progetto mai arrivato neppure sui banchi del consiglio comunale, ma che mise d’accordo a metà anni ’80 l’allora sindaco Danilo Odorici e la minoranza democristiana. Marco Salieri, oggi 77 anni, ma in consiglio comunale "entrai quando ne avevo 27", svela un’idea per l’abbattimento del dislivello tra parcheggio dell’ospedale e centro storico nata proprio da lui, appoggiata da Odorici e messa da parte dall’allora sindaco con un amaro commento di contorno: "’L’idea è lungimirante, ma non ho un consiglio comunale in grado di vedere così tanto avanti’: mi disse allargando le braccia e tornando su in municipio", racconta Salieri che, oggi, a distanza di oltre 40 anni, riavvolge il nastro dei ricordi e lo fa senza vena polemica. "Non ho sassolini nella scarpa da togliermi – spiega –. L’attuale progetto non ha senso ma ormai stanno partendo i lavori, avessi voluto sollevare un polverone l’avrei fatto prima". Capitò che, ad inizio anni ’80, il Comune acquisì attraverso un esproprio il terreno dove poi sorse, "a piccoli passi, un pezzetto per volta", l’attuale parcheggio dell’ospedale. Il dislivello con il centro storico c’era allora come oggi, e a Salieri, consigliere della Democrazia Cristiana, venne qualcosa più di un’idea, che riportò al sindaco. "Un tunnel di collegamento che salisse gradualmente fino a sotto il palazzo che realizzò l’imolese Cesi e che ora ospita le Poste Italiane – spiega –. Sarebbero state due opere contestuali, il palazzo ed il tunnel, con collegamento allo stesso ascensore interno del palazzo per portare le persone fino al piano strada". Così com’era stata pensato, sfruttando lo stesso impianto di risalita, il progetto sarebbe costato "una manciata di lire. La Cesi stessa, che aveva tutto l’interesse di traguardare il progetto dello stabile, avrebbe realizzato il tunnel durante i lavori per il palazzo". Odorici, che Salieri ricorda come "un grande conoscitore di mezzi di movimento terra", non ebbe dubbi sulla bontà del progetto. "Ne parlammo diverse volte, ma a fermarlo fu la consapevolezza che gli uomini del suo partito, o una larghissima parte, non avrebbe mai capito né approvato l’idea", spiega Salieri. Così tutto saltò prim’ancora di passare dall’aula consiliare, e il rammarico, giura Salieri, cresce oggi più di allora. "Quella che verrà realizzata oggi sarà un’opera monstre, costosissima e con controindicazioni ciclopiche. Chiunque abbia realizzato ascensori esterni sa perfettamente quanto siano spesso fermi. Ciò che è peggio è proprio che i costi della continua manutenzione saranno maggiori del milione di euro che verrà speso oggi", conclude Salieri.

Claudio Bolognesi