I castellani riabbracciano l’Arena. Quella trascorsa è stata una domenica destinata a restare nella storia della città. E lo si è capito dal tardo pomeriggio, quando oltre al pubblico che aveva precedentemente prenotato il proprio posto a sedere, all’Arena sono cominciate ad arrivare le autorità, tra esponenti del mondo culturale, imprenditoriale e istituzionale. Presenti, tra gli altri, il sovrintendente comunale di Bologna Fulvio Macciardi, il direttore del Teatro di Imola Rebeggiani, i rappresentanti degli altri comuni del Circondario, assessori e sindaci, la sindaca di San Lazzaro Marilena Pillati, e poi ancora Frate Franceso Pavani a rappresentare il convento castellano, l’assessore alla Cultura Claudio Carboni, e l’ex sindaco Fausto Tinti, che di fatto ha traguardato l’opera (pur con enorme ritardo anche a causa della battaglia legale con la prima impresa che ebbe in appalto l’opera), ma senza essere poi riuscito a tagliare il nastro.
A tagliarlo, invece, prima del concerto ‘grandi firme’ firmato Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, la sindaca Francesca Marchetti, che ha battezzato l’Arena restituita al suo antico splendore definendola "un contenitore culturale che non è solo una struttura fisica, ma un luogo di incontro, un catalizzatore di emozioni, di sogni, di innovazione – spiega –. Questa riqualificazione rappresenta molto più di un semplice restauro e risanamento conservativo: è un investimento nelle persone, nelle idee e di un’idea di comunità che crede che i contenitori culturali siano una leva di attrattività per un territorio e di coesione sociale e di opportunità".
Un onore poter tagliare il nastro dell’Arena recuperata in toto (dopo il recupero esterno completato nel corso del mandato-Zacchroli nel 2009), ma anche un onere.
"Con la giunta sentiamo la responsabilità della sfida che ci attende per sfruttare al meglio le potenzialità che questo spazio potrà offrire alla città nella consapevolezza che credere nell’investimento nella cultura non sia un lusso o una scelta opzionale. È un atto di fiducia nel potere trasformativo dell’arte, della musica, del teatro, del cinema e della creatività".
La ‘prima’ all’Arena ha segnato il tutto esaurito dei 417 posti a sedere e i 40 in piedi. L’amministrazione si metterà al lavoro per studiare la prossima stagione teatrale estiva, ma col sogno nel cassetto di regalare ai castellani anche qualche data a sorpresa nei mesi meno caldi.
Claudio Bolognesi