I numeri delle dimissioni nel sistema sanitario nazionale in Emilia-Romagna, compresi quelli dell’Ausl di Imola, finiscono nel mirino della consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini, candidata con FI alle elezioni di domenica 17 e lunedì 18 novembre. Solo a Imola, nel 2024 ci sono state 12 cessazioni volontarie di servizio da parte di medici. Le assunzioni si sono invece fermate a nove. E dunque il saldo è negativo. Per quello che riguarda gli altri dipendenti (professioni sanitarie, tecnici, amministrativi, ricercatori, ma non pulizie, trasporti e tutti i servizi dati in appalto), nei primi nove mesi di quest’anno le cessazioni volontarie a Imola sono state 48.
"I numeri rivelano una crisi profonda che non può più essere ignorata", avverte Castaldini, che sostiene la corsa alla presidenza di Elena Ugolini, quest’ultima attesa oggi alle 18.30 al Molino Rosso per un’iniziativa assieme ai candidati della sua lista civica (tra i quali la castellana Cristina Baldazzi e la guelfese Laura Mingozzi).
"È chiaro che il sistema sanitario regionale sta vivendo un’emergenza senza precedenti", aggiunge Castaldini. "Molti medici – ricorda l’azzurra – scelgono di trasferirsi nel settore privato, altri optano per la libera professione, mentre alcuni addirittura abbandonano completamente la carriera sanitaria per dedicarsi ad altre professioni".
Di fronte a questo esodo, "le assunzioni non riescono a tenere il passo – osserva Castaldini –. E la sanità pubblica viene svuotata delle professionalità essenziali per garantire un servizio di qualità ai cittadini". Per questo motivo, secondo l’azzurra è necessario un cambio di rotta deciso: "I professionisti devono essere valorizzati nella propria professionalità, supportati da un sistema di welfare aziendale completo che includa politiche abitative favorevoli, servizi per le famiglie e, soprattutto, un reale equilibrio tra vita lavorativa e privata. La nostra regione – conclude – ha bisogno di una riforma strutturale della sanità, per fermare questa emorragia e salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini emiliano-romagnoli".