GABRIELE TASSI
Cronaca

La truffa corre via app: "Il suo conto in pericolo". Sventa la chiamata dei finti carabinieri

"Deve trasferire i suoi risparmi", ma il settantenne non abbocca. Utilizzato un programma che simula il numero degli uffici dell’Arma. Dieci raggiri evitati grazie alle campagne di sensibilizzazione. .

L’anziano ha ricevuto una chiamata da un numero che sembrava quello dell’Arma

L’anziano ha ricevuto una chiamata da un numero che sembrava quello dell’Arma

La tecnologia è il nuovo asso nella manica dei truffatori. C’è una app diabolica che ora s’intrufola pure fra le ultime certezze delle vittime, in questo caso anziane. Sì, perché il settantenne imolese che è incredibilmente sfuggito alla rete del raggiro, ieri mattina ha visto comparire sullo schermo del proprio smartphone il numero di una caserma dei carabinieri che gli telefonava. Il pensionato però, che nei giorni scorsi aveva già sentito parlare della tecnica non si è fidato, e ha subito contattato gli uomini dell’Arma, quelli veri.

La tecnica è insidiosa, e ha pure un nome: si chiama ’spoofing’: tramite un programma informatico permette proprio di far apparire – a proprio piacimento – sul cellulare del chiamato un altro numero di telefono, in questo caso quello degli uffici dei carabinieri, con tanto di suggerimento da parte del telefono. Entrando nel dettaglio, il settantenne ha prima ricevuto una chiamata da un finto bancario: "Abbiamo riscontrato un tentativo di manomissione sul suo conto bancario – l’incipit della chiamata –, dovrebbe trasferire i suoi risparmi su un altro libretto". Questa in soldoni la richiesta del truffatore, che ovviamente voleva aver accesso al patrimonio della vittima. Una chiamata subito seguita dall’altra telefonata, quella ancora più insidiosa, che riportava il nome di un ufficio dell’Arma, con in finto carabiniere alla cornetta. Il pensionato imolese, insospettito dalla strana procedura telefonica, a quel punto ha subito interrotto la chiamata e si è rivolto alla compagnia di Imola agli ordini del comandante Domenico Lavigna.

Si lavora ora a livello informatico. Tramite accertamenti tecnici i carabinieri cercheranno di risalire al numero originario.

C’è che l’Arma imolese da qualche mese è impegnata in una campagna di sensibilizzazione. L’obiettivo è mettere al riparo i cittadini – soprattutto gli anziani – da forme sempre più sofisticate di raggiro, che oggi viaggiano anche via telefono o via app. La strada è quella di alcuni incontri dedicati agli over 75 durante i quali vengono persino simulate le telefonate dei truffatori. Prossimo appuntamento? Martedì alle 20 nella sala del consiglio di Fontanelice. Poi si passa a giovedì 6 febbraio alle 11,30 nella sala civica di San Martino in Pedriolo. Seguiranno altre due puntate, prima a Sassoleone (giovedì 13 febbraio, 12, sala civica) e infine il giovedì successivo (il 20), alle 11,30 alla ex bocciofila comunale di Casalfiumanese.

L’attività ha contribuito "soltanto nell’ultima settimana, tra Bologna e Provincia, a sventare dieci truffe ai danni di cittadini di età compresa tra i 66 e gli 86 anni", comunicano i carabinieri. Si tratta appunto imbrogli sofisticati e insidiosi che i criminali si sono inventati per provare ad eludere la campagna informativa dei Carabinieri e fare di tutto per convincere la vittima che la storia (truffa) che stanno raccontando (incidente stradale, intervento chirurgico, problema col conto corrente etc.) è reale. I truffatori spesso si avvalgono di due telefonisti (nel caso imolese il finto bancario e il falso carabiniere) e a volte – quando le richieste sono per esempio di avere ori o denaro da utilizzare come ’cauzione’ –, di un altro complice presente sul territorio, con il compito di andare a casa della vittima per ritirare il bottino, e poi sparire nel nulla.

Gabriele Tassi