REDAZIONE IMOLA

La sostenibilità inizia a scuola. Il progetto che educa al riciclo

Si comincia da un portamerenda per ogni alunno. La giunta: "Costruiamo consapevolezza" .

Si comincia da un portamerenda per ogni alunno. La giunta: "Costruiamo consapevolezza" .

Si comincia da un portamerenda per ogni alunno. La giunta: "Costruiamo consapevolezza" .

Ridurre la produzione di plastica monouso e promuovere stili di vita sani. È questo il duplice obiettivo di ‘Riusiamo a merenda’, progetto del Comune realizzato grazie al finanziamento del bando di Atersir - Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti che prevede la consegna di portamerenda a tutte le classi prime degli istituti secondari di secondo grado (ex scuole medie) imolesi. La consegna è avvenuta nei giorni scorsi partendo, in via simbolica per tutte le classi, da Sante Zennaro, (istituto comprensivo 5), alla presenza della dirigente scolastica Adele D’Angelo, del vicesindaco e assessore alla Scuola, Fabrizio Castellari, dell’assessora all’Ambiente Elisa Spada e di Federica Ferri dell’ufficio Ambiente del Comune. Il progetto prevede la distribuzione di portamerende in polipropilene, riutilizzabili nel tempo per almeno tre anni, agli alunni. Saranno coinvolti 2.575 studenti. Come già accennato, l’obiettivo del progetto è fare prevenzione rispetto alla produzione di rifiuti da prodotti monouso, nel caso delle merende incarti di merendine, pellicola o sacchetti in plastica per alimenti; questa azione si pone in continuità con il progetto riusiamo attivato dal Comune nel 2021 che ha previsto la consegna di borracce in alluminio riciclato sempre agli alunni delle medie.

Il progetto promuove la crescita culturale collettiva all’interno della scuola dovuta all’importanza dei gesti quotidiani che ogni singolo individuo può compiere. Decidere di utilizzare il portamerende a scuola ha una valenza sociale ed ambientale che col tempo può innescare comportamenti virtuosi all’interno dei diversi nuclei familiari e diminuire la produzione di rifiutia scuola. Questa buona pratica, una volta sperimentata, può essere estesa alle attività esterne alla scuola, siano esse sportive o ricreative. Tra gli obiettivi promuovere stili di vita sani, stimolando a utilizzare il portamerenda per contenere prodotti freschi o frutta. Perché utilizzare il portamerende? Nelle scuole secondarie di primo grado l’orario di lezione si articola su 5 o 6 ore giornaliere. Non è previsto un servizio di refezione, ma uno o due intervalli (nel caso di 6 ore giornaliere), durante i quali gli alunni possono consumare una merenda. Ne consegue che i ragazzi hanno la necessità di portare da casa alimenti che spesso sono confezionati in incarti di plastica (quali merendine o snack) o avvolti in pellicola o contenuti in sacchetti per alimenti (prodotti freschi, come ad esempio panini, toast, prodotti da forno, frutta).

La donazione del portamerende è una valida alternativa all’acquisto di merendine confezionate o all’utilizzo degli involucri.

"È fondamentale – commentano Castellari e Spada – costruire consapevolezza e farlo in rete con le scuole, integrando le azioni nel percorso più ampio di educazione alla sostenibilità che le scuole portano avanti quotidianamente".