La riconsegna della lettera. I carabinieri con Mosciatti: "Un gioia per la comunità"

Il nucleo tutela patrimonio culturale con il documento scritto da Papa Pio IX. A riceverlo nelle mani il vescovo con don Antonio: era finito in vendita online.

La riconsegna della lettera. I carabinieri con Mosciatti: "Un gioia per la comunità"

La riconsegna della lettera. I carabinieri con Mosciatti: "Un gioia per la comunità"

"C’è grande gioia. È giusto che un documento così importante sia a disposizione dell’intera comunità, cosa purtroppo non sempre possibile. E il fatto che sia firmato da Pio IX, una figura che la città sente molto vicina, lo rende ancora più prezioso". Il vescovo Giovanni Mosciatti commenta così la riconsegna, avvenuta ieri mattina, di una lettera papale del XIX secolo, trafugata in data imprecisata, all’archivio diocesano.

L’importante documento, datato 29 dicembre 1856, è una missiva inviata da Pio IX (vescovo di Imola dal 1832 al 1846) al cardinale Gaetano Baluffi, che vescovo di Imola lo è stato invece dal 1846 al 1866. La lettera è stata consegnata dal nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Napoli, reparto specializzato dell’Arma che ha eseguito le indagini, nelle mani del vescovo Mosciatti e del direttore dell’ufficio diocesano beni culturali, don Antonello Caggiano Facchini.

Il bene archivistico è stato intercettato e sottoposto a sequestro prima che venisse definitivamente venduto, da un privato cittadino originario della provincia di Parma, attraverso un canale di vendita online.

Nel corso degli accertamenti, e in particolare di una perquisizione domiciliare, lo stesso venditore è stato trovato in possesso di ulteriori beni archivistici riconducibili all’Archivio di Stato di Napoli, da cui è scaturita l’indagine per ricettazione di beni culturali ai danni del patrimonio librario e archivistico campano. "L’importante recupero – fanno sapere i carabinieri – è stato originato dal costante monitoraggio delle piattaforme di siti e-commerce, deep web e dark web attraverso l’ausilio della ‘Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti’, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo gestito dal Comando per la tutela del patrimonio culturale, in cui di sovente i beni culturali vengono fatti oggetto di commercio illegale".

Al termine delle attività di indagine, coordinate dalla Procura di Parma, il bene archivistico di notevole importanza storico ecclesiastica, ritorna dunque nella disponibilità dell’archivio diocesano di Imola, per la definitiva restituzione alla comunità. In un passo della corrispondenza tra papa Pio IX e il cardinale Baluffi si legge: "Lasciamo che quelle pie ricchezze volitive ascoltino con misericordia noi e i nostri fedeli possa la mano destra divina salvare la Sua santa Chiesa dagli sforzi feroci di tutti i nemici con la quale fa scudo e difende dall’alba al tramonto aumenta e si adorna di nuovi e più splendidi trionfi".