
Lorenzo Brogi, consigliere comunale in quota Fratelli d’Italia, incalza la maggioranza sul progetto della nuova piscina
Si infiamma nuovamente la polemica sulla piscina di Castel San Pietro, su quella attuale e sull’impianto futuro. L’improvviso stop di lunedì dovuto a problemi alla caldaia risolti nello spazio di 24 ore, con la piscina tornata riutilizzabile nella giornata di martedì, ha reinnescato la minoranza pronta a tornare all’attacco a poco più di un anno dal duro scontro sorto, quando l’impianto che affaccia su viale Terme rimase chiuso per settimane prima di individuare come soluzione invernale la copertura della piscina con un pallone pressostatico che resterà la soluzione definitiva nei mesi che vanno da settembre a maggio per almeno un paio d’anni, fino a quando insomma non vedrà la luce il nuovo impianto che sorgerà sempre lungo viale Terme, ma vicino al Golf Club "Le Fonti".
Ed è proprio sulla destinazione del progetto futuro che esordisce Lorenzo Brogi, consigliere in quota Fratelli d’Italia. "E’ un progetto quello della nuova piscina di cui non si sa nulla, con il consiglio comunale che non è mai più stato aggiornato da mesi a questa parte. Di sicuro – prosegue Brogi – non c’è un progetto definitivo ma neppure una bozza di progetto, così come nessuna risorsa è stata iscritta né nel bilancio consuntivo, né in quello preventivo". Ma c’è un problema ancor maggiore, secondo Brogi, "ed è di carattere geologico".
"Si è scelta come destinazione del nuovo impianto un terreno in zona scoscesa composto da terra di riporto, per di più a pochi metri dal fiume Sillaro – spiega il consigliere –. Su un terreno come quello vanno fatti carotaggi, indagini geologiche atti a capire se sia idoneo per la realizzazione di un impianto natatorio, ma non ci risulta che il Comune abbia fatto alcun tipo di studio o di ricerca a riguardo". Un progetto che resta, secondo il consigliere di Fratelli d’Italia, "totalmente nebuloso, senza peraltro alcun accenno su quali saranno i costi che il Municipio dovrà sostenere".
Punti interrogativi futuri che si intrecciano con quelli presenti. "In attesa del nuovo impianto che chissà quando vedrà la luce i castellani nuotano in un impianto a mezzo servizio, che ha più di 50 anni e casca a pezzi, con continui problemi. Un impianto che ha bisogno di manutenzione ma sul quale il Comune non investe più", conclude Brogi. Claudio Bolognesi