Le cicale mandano in tilt i fonometri dell’Autodromo. A mettere nero su bianco con dati e grafici uno dei punti più controversi del dibattito attorno al rumore del circuito è uno studio di Ausilio. Una relazione tecnica, quella messa a punto su richiesta di Arpae dalla società di consulenza alla quale spesso si rivolge Formula Imola, relativa a quanto accaduto lo scorso luglio. E che ‘assolve’ la Spa che gestisce l’attività dell’Enzo e Dino Ferrari per gli sforamenti ai limiti di emissioni acustiche previsti dalla normativa registrati in quel mese. Evitandole, di fatto, il pagamento delle multe.
"Come ormai consuetudine, dall’ultima decade di giugno alla prima di agosto si registra un innalzamento del livello sonoro di fondo causato dall’intenso frinire delle cicale, specialmente presso i parchi che ospitano le postazioni 2, 4, 6 e 7", recita lo studio.
In particolare, per quanto riguarda la postazione 2 (scuole via Guicciardini), l’analisi della Ausilio evidenzia come i livelli sonori seguano lo stesso andamento nelle giornate in cui c’è attività di pista (anche in deroga) e in quelle senza attività. Accade per esempio il 14 luglio (con attività di pista) e il 15 luglio (senza attività), quando il rumore è analogo e non scende sotto i 60 decibel.
Se invece si paragona la giornata del 15 luglio con quella del 17 giugno, entrambe senza attività di pista e a giugno in assenza di cicale, l’aumento è di 15,5 decibel. Lo stesso accade alle postazioni 4 (via delle Lastre), 6 (via Musso) e 7 (via dei Colli). "Tutti i superamenti sono ascrivibili alla sorgente cicale – si legge sempre nella relazione di Ausilio –, a esclusione delle quattro giornate in deroga. E appare poco utile e abbastanza complesso stabilire giorno per giorno l’influenza relativa delle attività di pista che, di fatto, risulta trascurabile rispetto alla sorgente cicale".
A riprova di questo, Ausilio invita a prendere in considerazione la postazione 3, installata in zona Rivazza, che "è generalmente la più sensibile alle emissioni motoristiche dell’Autodromo e viene invece influenzata in misura ridotta dal fenomeno cicale". Considerati i livelli sonori registrati da questo rilevatore, ritenuti da Ausilio "non particolarmente elevati a esclusione delle giornate in deroga", secondo la società di consulenza "è possibile stimare in via semplificata che il livello sonoro registrato nel mese di luglio alle postazioni 2, 4, 6 e 7 sia pressoché interamente ascrivibile al frinìo delle cicale".
Scettico sulle conclusioni dello studio è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Nicolas Vacchi.
"Ormai la storia delle cicale è un tormentone che si protrae da troppo tempo – è il commento dell’esponente di opposizione –. Fermo restando il rispetto delle norme di legge in materia di giornate rumorose, la società che gestisce l’Autodromo più che preoccuparsi di commissionare studi relativi all’impatto degli insetti sulle emissioni acustiche del circuito si occupi piuttosto giocare un ruolo che deve nella partita per mantenere a Imola il Gran premio di Formula 1. Ricordo che il rispetto delle norme è finalizzato sopratutto a non disperdere i soldi dei cittadini in elevatissime sanzioni, che negli ultimi anni sappiamo aver superato le centinaia, valorizzando veramente l’impianto e i suoi eventi".