"Una straordinaria opportunità per il nostro territorio". Il sindaco Marco Panieri e il presidente di Con.Ami, Fabio Bacchilega, inquadrano così la nuova ‘Casa degli eventi’ alla Tosa, opera della cui realizzazione si parla da tempo, ma per la quale proprio in questi giorni è iniziato l’iter urbanistico con la pubblicazione della relazione tecnica e i primi rendering del progetto.
"Non si tratta solo di un investimento per l’Autodromo o per un singolo evento – spiegano Panieri e Bacchilega –, ma di una struttura polifunzionale pensata per valorizzare le eccellenze locali e promuovere iniziative a 360 gradi tutto l’anno. Questo spazio sarà in grado di accogliere eventi, convegni, attività culturali e manifestazioni che dialogheranno non solo con la pista, ma anche con le realtà economiche, turistiche e culturali della città".
Insomma, come già accaduto per l’annuncio della futura sopraelevazione della terrazza sopra i box, Comune e Con.Ami cercano di slegare la realizzazione della nuova struttura (edificio circolare su tre piani dal costo di quasi due milioni di euro di cui 800mila di fondi europei) dal Gran premio di Formula 1.
"Collocata in una posizione strategica, a due passi dal parco delle Acque minerali e vicina alla ciclovia del Santerno, la ‘Casa degli eventi’ diventerà un punto di riferimento per imprese, università e visitatori, ampliando l’offerta turistica e commerciale di Imola – assicurano Panieri e Bacchilega –. È un progetto che unisce tradizione e innovazione, e che saprà rafforzare il legame tra il nostro territorio, le sue potenzialità economiche e culturali, e la sua vocazione internazionale".
Di tutt’altro avviso il consigliere comunale Simone Carapia (Fratelli d’Italia). "Uno scempio – attacca l’esponente di opposizione –. Non si può definire che in questo modo la volontà di costruire un edificio all’interno della Tosa al fine di dare ospitalità ai cosiddetti vip o radical chic o chissà cos’altro. Non entro nel merito estetico, anche se appare come il vecchio gasometro trasformato in acquario; ma rifiuto l’idea che ancora una volta si aggredisca il verde, si cementifichi con edificio, piazzali di pertinenza, strade per raggiungerlo".
In quell’area, ai piedi della collina, si trovano oggi tre vecchi immobili acquisiti qualche anno fa dal Con.Ami: un’abitazione, un magazzino e un ex fienile.
"Rappresentano una tipica situazione di edilizia rurale della prima campagna – osserva Carapia –. Un piccolo agglomerato che ci ricorda e deve continuare a ricordarci le nostre tipicità e tradizioni".
Tali strutture saranno però abbattute per fare posto, con un consumo di suolo a saldo zero, a un edificio pensato per avere elevate prestazioni energetiche attraverso una trasformazione che tuttavia non convince l’esponente di FdI.
"Se un normale cittadino avesse comprato tale area, avesse chiesto la demolizione degli attuali fabbricati e avesse chiesto di fare una roba dimensionalmente uguale gli avrebbero dato l’autorizzazione?", è l’interrogativo di Carapia, che ne solleva anche un altro relativo alla difficile permanenza della F1 a Imola: "Purtroppo, dopo il 2025, nella migliore delle ipotesi la vedremo ogni tre o quattro anni. E con ciò Con.Ami vuole continuare a buttare soldi e a rovinare il verde circostante la città? L’ospitalità per i vip va bene a Montecarlo, a Imola abbiamo altri problemi da risolvere".