REDAZIONE IMOLA

L’ex vicesindaco Cavina striglia il commissario "Soldi alla Chiesa, così Izzo fa politica"

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"Restaurati gli oneri per il culto, il commissario Nicola Izzo si dà alla politica?". È il velenoso interrogativo lanciato da Patrik Cavina, ex vicesindaco oggi esponente del M5s imolese, dopo che nei giorni scorsi il Comune ha deciso di riportare al 7% (provocando le ire dell’Unione degli atei agnostici e razionalisti) quella quota di oneri di urbanizzazione secondaria destinato agli enti religiosi azzerati nel 2019 dalla precedente Giunta pentastellata. "Un’assurda tassa, lo confermo da cattolico praticante, che grava sui bilanci dei Comuni sottraendo risorse preziose (circa 75mila euro in tre anni, ndr) per gli edifici pubblici tra cui le scuole – è la posizione di Cavina –. Ancora più grave l’inopportunità dell’azione politica, poiché questa tassa era stata azzerata l’anno scorso con voto a maggioranza del Consiglio comunale". Poi ancora interrogativi: "Per quale motivo il commissario si è spinto fino a una delibera che garantisce queste risorse per tre anni?", domanda l’ex vicesindaco intenzionato a chiedere un appuntamento per discutere con Izzo. "Con chi si è confrontato? – chiede ancora Cavina –. Siamo certi che in un momento storico di questo tipo era veramente necessario?".