ENRICO AGNESSI
Cronaca

Imola: isola ecologica a Montericco, la Regione blinda il progetto

L’assessora Priolo replica al centrodestra: "La raccolta differenziata va aumentata. E il dialogo con i cittadini sull’opera c’è stato"

Proteste contro l'isola ecologica di Montericco

Imola, 17 giugno 2022 - Due risposte recapitate sui banchi dell’opposizione per sostenere l’operato del Comune e provare così a blindare un progetto contestatissimo. Due risposte che però hanno l’effetto, come è inevitabile accada in questi casi, di innescare ulteriori proteste tra le file della minoranza. E in particolare nel centrodestra. La Regione, nella persona dell’assessora all’Ambiente, Elena Priolo, ha replicato in forma scritta alle sollecitazioni avanzate nelle scorse settimana dai consiglieri Marco Lisei (Fratelli d’Italia) e Daniele Marchetti (Lega) in merito alla nuova isola ecologica di Montericco. E lo ha fatto, come si diceva all’inizio, sposando evidentemente la linea dell’amministrazione imolese.

I due esponenti di opposizione nell’assemblea legislativa dell’ente di viale Aldo Moro a Bologna avevano infatti interrogato la Giunta del presidente Stefano Bonaccini sulla validità dell’ubicazione scelta per la costruzione dell’area per la raccolta differenziata dei rifiuti, destinata a sorgere nell’ex centrale di cogenerazione Hera, nonché sulla partecipazione dei cittadini al processo decisionale e sulla gestione dei finanziamenti collegati all’opera.

Cosa risponde la Regione, dopo aver sentito anche Comune e Atersir sul tema? "Le isole ecologiche attualmente presenti sul territorio imolese sono decentrate (via Brenta e Sesto Imolese) e non sufficienti – scrive la Priolo nella sua risposta – soprattutto in considerazione dell’obiettivo di raccolta differenziata all’84% imposto dal Piano regionale dei rifiuti e bonifiche 2022-2027 (Imola ha registrato nel 2020 il 77,5%)".

Quanto al tema del coinvolgimento dei residenti, sul quale la giunta del sindaco Marco Panieri è stata duramente contestata in particolare dal comitato Agorà Montericco, "il Comune ha comunicato di aver previsto un percorso di condivisione con l’utenza che non è stato possibile realizzare – ricostruisce la Priolo – a seguito della presentazione nel corso del 2021 del progetto definitivo al bando Pnrr (si punta a 1,8 milioni, ndr) che ha indotto un’accelerazione nelle tempistiche". Ma poi ci sono stati gli incontri al centro sociale La Tozzona, si è "provveduto ad avviare un dialogo", e dunque oggi la Regione "non ritiene di dover intervenire in merito all’operato dell’amministrazione comunale di Imola e di Hera", recita la risposta dell’assessora regionale.

C’è poi appunto la questione (cruciale) dei fondi europei, che si scontra con l’ipotesi di spostare l’opera in un’altra area della città. "Il livello di progettazione presentato al bando Pnrr è definitivo – ricorda la Priolo –. E non è possibile sostituire l’area di realizzazione nell’ambito della candidatura". Tuttavia, il Comune può "chiedere ad Atersir, destinatario delle risorse per realizzare l’opera, di ritirare tale candidatura – conclude l’assessore regionale – e quindi esercitare la facoltà di rinunciare al finanziamento eventualmente concesso, accompagnando tale richiesta con adeguata motivazione".