MARCO SIGNORINI
Cronaca

Infortunio sul lavoro a Imola, l'operaio schiacciato da un camion in retromarcia

L'incidente è avvenuto nel piazzale della ditta Torello, in via Selice. L'uomo aveva 43 anni: indagano i carabinieri

Sanitari del 118 in azione

Sanitari del 118 in azione

Imola, 21 maggio 2022 - Ancora sangue sul lavoro e un’altra giovane vita spezzata. Non c’è stato infatti nulla da fare per C.P., operaio 43enne di origini napoletane, che è rimasto mortalmente ferito durante le operazioni di carico nel piazzale della ditta Torello, nella zona commerciale di via Selice.

La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Imola, guidati dal maggiore Andrea Oxilia, e dei funzionari della medicina del lavoro dell’Ausl. Dalle prime indagini, però, trapela già qualche elemento.

Leggi anche: 

Approfondisci:

Imola, ucciso da un macchinario: azienda condannata

Imola, ucciso da un macchinario: azienda condannata

Sono circa le 16 quando il 43enne viene travolto da un camion in retromarcia, restando a quanto pare schiacciato nell’area compresa tra il mezzo e la rampa di carico. I colleghi, compresa la gravità della situazione, chiamano immediatamente i soccorsi e, sul posto, in pochi attimi, arrivano un’ambulanza del 118 e l’elisoccorso.

I sanitari, accertate le condizioni disperate del 43enne, ne dispongono l’immediato trasferimento all’ospedale Maggiore di Bologna ma l’uomo muore durante il trasporto. A nulla, infatti, valgono i disperati tentativi di rianimazione più volte ripetuti dai medici intervenuti.

Nel frattempo i funzionari dell’Ausl iniziano a raccogliere le testimonianze di chi ha assistito alla scena e a verificare la posizione lavorativa dell’operaio 43enne che pare risulti in forza a un’altra azienda.

Le prossime ore, ad ogni modo, saranno decisive per chiarire definitivamente l’accaduto. La relazione verrà poi trasmessa alla Procura di Bologna che, come da prassi, si prepara ad aprire un fascicolo per omicidio colposo. Un fascicolo che, per ora, non riporta il nome di alcun indagato ma che potrebbe ben presto essere compilato appena verranno accertate le responsabilità personali.

La ditta Torello, storica realtà imprenditoriale di Montoro, in provincia di Avellino, opera nel campo dei servizi per l’autotrasporto, la logistica e la distribuzione dal 1975 è ha numerose succursali in tutto il Nord Italia, tra cui appunto quella di Imola.

"L’impronta familiare resta uno dei punti di forza dell’azienda che, partendo dal mercato nazionale, si è affermata con successo in campo internazionale", si legge nel sito internet dell’azienda che vanta numerose certificazioni e una flotta di oltre 3mila mezzi.

"Toccherà alla magistratura accertare eventuali responsabilità – commenta a caldo Giuseppe Rago, coordinatore confederale della Uil Imola –, ma è evidente che qualcosa, nella procedura di sicurezza, non ha funzionato. Finché le morti sul lavoro non saranno azzerate sarà comunque e sempre una sconfitta". E l’impegno della Uil, sul fronte sicurezza, continua ad essere notevole.

"È la nostra priorità – ribadisce Rago –. Non può sempre essere la logica del profitto a prevalere. A volte è meglio ottenere una commessa in meno, premettendo però ai dipendenti di lavorare con meno fretta e più attenzione. Poi, ed è inutile negarlo, a volte, sono gli stessi lavoratori a sottovalutare le norme di sicurezza ma ad essere responsabile è sempre il titolare dell’azienda. È lui che ha il compito, direttamente o indirettamente, di accertare che i dipendenti rispettino le regole".

Insomma, come più volte ribadito dalla Uil, non servono nuove leggi "ma semplicemente qualcuno che faccia rispettare quelle in vigore". "Purtroppo – conclude Rago – a volte può essere fatale anche una piccola distrazione. Per questa ennesima tragedia, ad ogni modo, è presto per fare supposizioni o cercare colpevoli. Non possiamo fare altro che stringerci al dolore dei familiari di questo giovane".