Riaperto a tempo di record, ma restano centinaia di migliaia di euro i danni causati sia negli spazi aperti che soprattutto in quelli chiusi. Il Villaggio della Salute Più riparte, ma mentre gli ospiti sguazzano nelle suggestive piscine termali e si dedicano a visite, terapie e palestra, all’esterno gli operai proseguono a lavorare per riparare i danni dell’alluvione dell’ottobre appena concluso. "Non ci siamo mai fermati, abbiamo squadre di operai che lavorano quotidianamente per riuscire nel più breve tempo possibile a completare la ripavimentazione di tutta la parte esterna, con le betonelle che erano state fatte letteralmente saltare dall’acqua che ha invaso il Villaggio nella notte tra sabato 19 e domenica 20 ottobre", spiega Graziano Prantoni, General Manager del Gruppo Monti.
I lavori esterni sono gli ultimi da completare ("ci auguriamo di concluderli entro la fine di questo mese"), ma per settimane operai e manutentori hanno dovuto lavorare all’interno sia del corpo centrale, sia dei casolari che fanno parte dell’albergo diffuso del Villaggio.
"Abbiamo avuto 50 centimetri d’acqua che non hanno risparmiato la zona terme, i ristoranti, gli uffici, gli ambulatori, la reception, mentre nei casolari Cà Sillaro e Cà Mulino siamo stati sommersi da 90 centimetri di acqua. In tutto i danni sono di centinaia di migliaia di euro", commenta Prantoni dopo settimane di interventi straordinari per il ripristino del Villaggio, settimane che hanno visto protagonisti "tutti i componenti del nostro personale, che non possiamo non ringraziare: dai camerieri ai manutentori, passando per il personale addetto alle pulizie, i bagnini, gli impiegati, tutti hanno lavorato senza risparmiarsi per permettere al Villaggio di tornare immediatamente ad offrire agli ospiti gli stessi identici servizi di sempre. Se siamo stati chiusi soltanto tre giorni lo dobbiamo anche a loro".
Il Villaggio, che a sue spese ha anche provveduto ad operare un intervento di miglioria del letto del Rio Colle Lungo che è esondato assieme al Rio Sassuno, entrambi demaniali, oltre a premere sulle istituzioni per chiedere interventi sul Sillaro che consentano di limitare quanto più possibile il ripetersi di devastanti esondazioni negli anni a venire, sta preparando "una relazione analitica che invieremo a tutti gli enti, dalla Città Metropolitana alla Regione fino alla Protezione Civile, per certificare i danni che abbiamo avuto, danni enormemente maggiori a quelli seguiti al nubifragio del maggio del 2023". Claudio Bolognesi