Emozione e commozione. Così Imola ha celebrato ieri il Giorno della Memoria. In mattinata, in vicolo Giudei, la consueta cerimonia di deposizione di una corona alla lapide che ricorda le vittime delle persecuzioni razziali. Alla commemorazione hanno partecipato il sindaco Marco Panieri, il vescovo Giovanni Mosciatti, le autorità civili e militari della città, i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni d’arma e partigiane. Durante la cerimonia, il sindaco Panieri ha ribadito l’importanza di mantenere viva la memoria storica, invitando tutti a riflettere sui valori della libertà, della tolleranza e della giustizia. I temi in questione sono stati poi tornati al centro della discussione al pomeriggio, nella seduta straordinaria del Consiglio comunale.
"Imola è una comunità che non dimentica e che si impegna ogni giorno per preservare la memoria, facendo di essa lo strumento attraverso il quale leggere criticamente il presente e orientarlo affinché quello che è accaduto non si ripeta", ha ribadito il primo cittadino nel suo intervento.
"Questo giorno non vuole essere una semplice ricorrenza che si ripete di anno in anno, ma è anche e soprattutto un impegno per il futuro – le parole del presidente del Consiglio comunale, Roberto Visani –. In questi ultimi anni celebrare questo giorno è particolarmente difficile. Difficile perché si situa in un tempo in cui la fragile tregua del terribile conflitto in Medio Oriente e il perdurare della guerra fra l’Ucraina e la Federazione Russa contraddicono il lascito ‘Mai più guerre’ consegnato all’umanità 80 anni fa confidando che fosse un impegno solenne e definitivo. Di fronte a questi accadimenti siamo chiamati oggi a ripristinare la memoria di ciò che è stato e sentiamo il dovere di non arrenderci alla realtà. Fare memoria ha oggi proprio il significato di non arrendersi".
Poi la parola a Nicolas Vacchi, vicepresidente del Consiglio comunale. "Con la Shoah l’umanità ha toccato il suo abisso – il pensiero del numero due dell’Aula di piazza Matteotti –. Un evento storico la cui unicità, per presupposti, scientificità della pianificazione e modalità di esecuzione, è necessario ribadire con chiarezza. Il feroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 ha scatenato una nuova ondata di odio contro il popolo israeliano e ha rinvigorito quei focolai di antisemitismo, che non si erano mai spenti del tutto e che hanno trovato nuovo vigore, molto spesso nascosti dietro la critica alle scelte del Governo israeliano. L’antisemitismo è una piaga da estirpare. E noi – ha avvertito Vacchi – dobbiamo lavorare per combatterla in tutte le sue declinazioni, vecchie e nuove".
In questo senso, l’assessora alla Scuola, Gianna Gambetti, ha ribadito la necessità di "formare giovani cittadini consapevoli, capaci di riconoscere e combattere le ingiustizie, il razzismo e tutte le forme di dittatura. Il rispetto per l’altro, l’inclusione e la valorizzazione delle diversità sono principi che devono essere alla base del nostro sistema educativo. Ricordare le tragedie del passato – ha concluso Gambetti – non è solo un esercizio di memoria, ma un atto di responsabilità verso il futuro".