REDAZIONE IMOLA

Il Drake e quel Cavallino rampante . Dalla prima vittoria a Baracca: così Ferrari è diventato un mito

Convegno a Imola in occasione del centenario che celebra il trionfo al Circuito del Savio. Esperti a confronti per raccontare la nascita di un simbolo conosciuto in tutto il mondo .

Il Drake e quel Cavallino rampante . Dalla prima vittoria a Baracca: così Ferrari è diventato un mito

di Enrico Agnessi

IMOLA (Bologna)

Un’emozione lunga un secolo. Nel 1923 un giovane Enzo Ferrari al volante dell’Alfa Romeo RL Targa Florio numero 28 conquista il primo Circuito del Savio. Partenza e traguardo di fronte alla basilica di Sant’Apollinare in Classe, a Ravenna. Tracciato originale di oltre 44 chilometri, poi ridotti a 14 nelle quattro edizioni dell’evento che accende la passione per i motori in tutta la Romagna.

Oltre al Drake, partecipano a questo grande evento sportivo nazionale, che si chiuderà definitivamente nel 1927, i più grandi piloti del tempo: Tazio Nuvolari, Achille Varzi, Amedeo Ruggeri, Primo Moretti. Ci sono anche i marchi nazionali e internazionali più prestigiosi: Alfa Romeo, Bugatti, Fiat, Itala, Indian, Harley-Davidson, Norton, Bianchi, Guzzi.

Per celebrare il centenario della vittoria di Ferrari e proseguire i festeggiamenti per il 70esimo anniversario dell’Autodromo di Imola, intitolato proprio al fondatore della Casa del Cavallino rampante e a suo figlio Dino, domani alle 16.30, al teatro comunale Ebe Stignani (sempre a Imola) c’è un appuntamento unico nel suo genere. Si tratta del convegno ‘Savio100’, che vede la collaborazione tra quattro città (Modena, Imola, Lugo e Ravenna), Aci Ravenna e Autodromo Enzo e Dino Ferrari e il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

La prima vittoria della vita di Ferrari pilota, nel 1923 appunto, coincide con l’incontro con il conte Enrico Baracca, padre del famoso Francesco Baracca, asso dell’aviazione italiana. In seguito, il Drake conoscerà anche la contessa Paolina Baracca, moglie di Enrico e mamma di Francesco, dalla quale riceverà una foto con dedica e l’invito a utilizzare il Cavallino rampante come portafortuna sulle sue vetture. "Fu lei a dirmi un giorno: ‘Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna’ - raccontava il Drake –. Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori con cui mi affidano l’emblema. Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena".

Per vedere il Cavallino sul cofano di un’auto della scuderia Ferrari bisogna però aspettare diversi anni. È infatti il 9 luglio 1932 quando alla ‘24 Ore di Spa’ compare uno dei simboli oggi più noti al mondo. In quasi due lustri, l’effigie si evolve e cambia forma, partendo da quello dei Baracca che deriva dal Piemonte Reale Cavalleria, corpo di appartenenza di Francesco Baracca, fino a giungere a quello che appare sulla Alfa Romeo 8c 2300 MM di Antonio Brivio e Piero Taruffi in Belgio.

Ospiti qualificati rievocheranno questa storia domani pomeriggio a Imola. Sarà presente Piero Ferrari, il figlio di Enzo. Sul palco, con la moderazione della giornalista di TG2 Motori Maria Leitner, oltre a Ferrari si alterneranno Gian Carlo Minardi (presidente di Formula Imola, società di gestione dell’Autodromo romagnolo), lo scrittore Luca Dal Monte, il critico d’arte Gian Luca Tusini e il giornalista Pino Allievi. Ingresso gratuito. Prenotazione online su Vivaticket. Diretta streaming sulla pagina Facebook del Comune di Lugo.