Ignazio Tasca, primario in Otorinolaringoiatria, saluta l’ospedale di Imola dopo quarant’anni di servizio. Il termine dell’esperienza nel servizio pubblico non implica però la fine dell’attività del medico, che proseguirà al di fuori dell’azienda ospedaliera. Tasca, come si sente?
"Sicuramente è un momento particolare, ho passato tanti anni nell’azienda ospedaliera, sono cresciuto professionalmente e quindi è tutto un po’ strano. Inoltre, sto lasciando delle persone amiche, colleghi che, nell’ambito del lavoro, hanno contribuito alla crescita dell’Otorinolaringoiatria, apportando un valore aggiunto all’esperienza. La mia attività clinica e chirurgica però non si ferma. Non dimenticherò quello che ho dato e ottenuto dal territorio imolese".
Qualche paziente le ha detto qualcosa in particolare?
"Certo, anzi, da quando si è sparsa la notizia che sarei andata via, ho ricevuto tanti messaggi. Per l’appunto, proprio per questo voglio far sapere che non abbandonerò gli utenti e i pazienti e che la mia attività proseguirà semplicemente fuori". Dopo tanti anni di servizio, cosa si sente di consigliare a un giovane che si sta approcciando al mondo della medicina? "Il consiglio che darei ai giovani è di innamorarsi del proprio lavoro e di farlo con passione. Quando si lavora con amore, studiare e lavorare non è pesante. Nello specifico della realtà imolese, suggerisco ai giovani medici di insistere e di essere forti, perché all’interno delle strutture ospedaliere ci potrebbero essere potenzialità per fare delle belle cose".
Francesca Pradelli