Sono quasi 2mila gli accessi registrati in queste prime settimane dal Cau (Centro assistenza urgenza) al padiglione 15 dell’ospedale vecchio. Dal giorno dell’apertura della struttura, avvenuta il 21 dicembre, fino allo scorso 28 gennaio, le persone che si sono rivolte all’ambulatorio di via Caterina Sforza sono state in tutto 1.944. Siamo dunque di fronte a una media giornaliera di quasi 50 ingressi, che rappresenta un dato leggermente più alto rispetto ai 43 preventivati prima dell’apertura ma comunque in lieve calo rispetto ai 60 accessi giornalieri delle prime due settimane coincise però con il periodo di maggiore diffusione del virus influenzale.
A livello regionale, si parla di tempi medi d’attesa contenuti, inferiori ai 90 minuti. Nei Cau dell’Emilia-Romagna, assistenza e cura sono state prestate in loco nella stragrande maggioranza dei casi (83 per cento); 60% dei medici giovani, con meno di 35 anni. Problemi ortopedici, gastrointestinali e disturbi minori i motivi d’accesso più frequenti (52%). Il risultato? Da un primo raffronto tra gennaio 2023 e gennaio 2024, emerge che c’è stato un calo di accessi nei Pronto soccorso della regione di circa il 6 per cento.
"I dati e i primi riscontri ricevuti dal personale che lavora e dai pazienti che accedono ai Cau – affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – ci restituiscono un sistema che funziona e che siamo fiduciosi possa essere confermato e migliorato nel tempo, considerando la complessità, anche organizzativa, che queste strutture richiedono. I cittadini iniziano a conoscere i Centri di assistenza urgenza e vi accedono in modo appropriato, quando hanno problemi o disturbi di bassa complessità, che qui vengono gestiti con tempi d’attesa generalmente ridotti e risolti quasi sempre all’interno della struttura. Punti di forza sono anche la molteplicità dei servizi offerti e la prossimità rispetto al contesto di vita. E un altro aspetto sicuramente positivo è quello dell’età dei medici: sono molti i giovani professionisti a lavorare nei Cau".
Proprio nei giorni scorsi a Imola è terminata la sperimentazione, andata avanti per un mese, relativa ai cinque parcheggi gratuiti ricavati nella zona dell’ospedale vecchio proprio per dare risposta a quanti accedono ogni giorno alla struttura allestita al padiglione 15. Una sperimentazione che secondo la Polizia locale ha avuto un "esito positivo". E che dunque porterà alla conferma di cinque stalli non a pagamento (gli unici di questo tipo in un’area contrassegnata dalle strisce blu) di fronte al civico 3 di via Caterina Sforza, che è appunto il principale accesso pedonale alla struttura inaugurata pochi giorni prima di Natale.
L’obiettivo è ovviamente quello di "agevolare l’accesso" al Cau dell’"utenza fragile e con problemi motori". Come potranno essere usati gli spazi in questione? Secondo l’ordinanza firmata nei giorni scorsi dalla Polizia locale, il personale del Centro di assistenza e urgenza avrà la facoltà di rilasciare – come già avviene per il Pronto soccorso all’ospedale nuovo – apposita autorizzazione per la sosta dei veicoli. Il parcheggio sarà infatti consentito solo previa esposizione del foglio di cui sopra o con l’esibizione della certificazione medica attestante la prestazione sanitaria ricevuta dallo stesso Cau.
Per rilevare esperienza e soddisfazione dei cittadini che accedono ai CAU, la Regione ha messo a punto un questionario che da lunedì 29 gennaio è a disposizione degli utenti all’interno delle stesse strutture: di rapida compilazione, è composto da 14 domande che fanno riferimento sia al percorso esperienziale, sia alla soddisfazione del paziente. La rilevazione avviene in modalità cartacea oppure online, tramite QR code o direttamente sul sito web della piattaforma regionale dedicata https://regioneer.it/QuestionarioCAU.