I negozianti e la ciclabile: "Spariti troppi parcheggi. Rischiamo di chiudere"

La protesta delle attività che si affacciano sulla via Emilia a Osteria Grande "Abbiamo provato anche a proporre alternative ma non siamo stati ascoltati".

I negozianti e la ciclabile: "Spariti troppi parcheggi. Rischiamo di chiudere"

I negozianti e la ciclabile: "Spariti troppi parcheggi. Rischiamo di chiudere"

"Così rischiamo di chiudere bottega". Schiumano di rabbia i commercianti della via Emilia ad Osteria Grande. La pista ciclabile che costeggerà proprio la statale secondo loro mette in forte pericolo il futuro delle attività commerciali che proprio sull’Emilia si affacciano, e che per decenni hanno potuto contare su buon parte degli incassi prodotta da quei clienti che, con pochi minuti a disposizione, ne approfittavano per una sosta rapidissima prima di riprendere la via di casa. Una sosta ‘mordi e fuggi’ che la nuova ciclabile di fatto renderà impossibile visto che, lamentano, "sono stati tolti la metà degli stalli nel parcheggio lato nord dell’Emilia, e buona parte ne sono stati tolti anche una cinquantina di metri più avanti, appena dopo il semaforo in direzione Bologna", si fa portavoce Antonio Castellano, titolare di una tabaccheria che da tre mesi agonizza. "Ho perso un terzo degli incassi, che per chi ha margini risicati come noi significa chiudere bottega". Una situazione, quella che denuncia Antonio, che ricalca quella della decina di colleghi. "Il calo che ho avvertito io, un calo così drastico, così importante, ha colpito anche tutti gli altri. Siamo veramente in una situazione di grande difficoltà che, peraltro, è tutto fuorché un fulmine a ciel sereno". Sì perché, attacca Antonio, la decina di commercianti, dal farmacista al macellaio, dal tabaccaio al fornaio, fino al barista, da mesi si confronta "con l’amministrazione comunale, e non ci siamo mai limitati soltanto a lamentarci, ma abbiamo fornito proposte concrete. A spese nostre ci siamo fatti realizzare un progetto, una variante di percorso che prevedeva un passaggio dietro alla via Emilia. Cosa ci hanno risposto? Che non era possibile, che non sono soltanto solo a decidere ma anche l’Anas. Così il progetto è di fatto finito nel cestino, e abbiamo scoperto che neppure a casa nostra possiamo decidere noi. Che poi ci chiediamo, con l’attenzione che c’è al tema dell’ambiente, avrà davvero un senso far circolare bici e pedoni accanto al traffico e allo smog? Non capiamo, davvero".

Più arrabbiato di altri, c’è chi ha affisso volantini proprio ieri sulla via Emilia, con accuse pesanti, anche al di sopra delle righe. Uno sfogo figlio della preoccupazione, di chi sa che da qui a poco potrebbe non avere alternative alla chiusura. "Cosa faremo adesso? Stiamo pensando ad un Comitato, ma anche quello costa, tra avvocati e altro. Qui non si guadagna e si spende".

Claudio Bolognesi