
Da sinistra: Mario Tubertini (Montecatone), Agostina Aimola (Ausl), l’assessore regionale Fabi e il sindaco Panieri
"L’autonomia dell’Ausl di Imola non è in discussione, non si cambia. E su Montecatone vogliamo intervenire per la sua necessaria pubblicizzazione". Mette i due punti fermi più sentiti l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, intervenuto ieri sera in Consiglio comunale agli Stati generali della sanità imolese. "Ho percepito partecipazione, voglia di proporre, senso identitario e sentimento di adesione al territorio", commenta Fabi al termine della seduta straordinaria dell’Aula di piazza Matteotti.
LA POLITICA LOCALE
Prima di lui, erano intervenuti il sindaco Marco Panieri, che in Giunta ha tenuto per sé la delega alla Sanità, il presidente del Consiglio comunale, Roberto Visani, e il suo vice, Nicolas Vacchi. Poi i rappresentanti dei vari gruppi di maggioranza e opposizione, con questi ultimi in particolare che hanno portato in Aula le tante criticità segnalate quotidianamente dai cittadini.
I SINDACATI
È toccato poi ai vertici delle organizzazioni sindacali territoriali ribadire i problemi del comparto sanitario. Dopo una bacchettata alla nuova direttrice dell’Ausl, Agostina Aimola ("Aspettiamo di incontrarla nelle sedi deputate per capirne le strategie"), Giuseppe Rago della Uil ha affrontato il tema della riorganizzazione di Montecatone ("Quali garanzie per i dipendenti?") e dell’autonomia della sanità imolese ("Ci piacerebbe che la via Emilia non fosse a senso unico verso Bologna"). Su questi ultimi due punti ha insistito anche Gaetano Lombardo (Cisl), che ha rimarcato l’importanza dell’autonomia sanitaria ("Ma deve essere riempita di contenuti che sono le tutele lavorative") e dell’istituto di riabilitazione che "deve rientrare totalmente nel perimetro pubblico trovando i giusti meccanismi per tutelare i dipendenti". Infine, da parte di Lombardo, anche una richiesta di intervento alle istituzioni sul fronte delle aggressioni al personale. Un tema sul quale "bisogna tenere alta la guardia" anche secondo Stefano Moni (Cgil), che auspica maggiori investimenti sul personale a fronte delle carenze di organico e di una ormai "cronica difficoltà nel reperire personale".
LA SANITÀ LOCALE
Da parte sua, la direttrice generale dell’Ausl, Agostina Aimola, ha fatto il punto sui lavori per la nuova camera mortuaria al Santa Maria della Scaletta (al via "tra settembre e ottobre" per concludersi "a fine 2026"), rimarcando come sia "più complicato chiudere il quadro economico per i poliambulatori davanti all’ospedale" a causa del caro prezzi). Liste d’attesa: "Su quelle chirurgiche è stato fatto un enorme sforzo, sono stati recuperati tutti gli interventi scaduti nel 2023. La specialistica ambulatoriale non è messa male: su alcune visite i tempi sono più lunghi, parlo di Gastroenterologia, Dermatologia e Oculistica; ma è così in tutta la regione e nel resto del Paese". Poi c’è la questione aggressioni al personale sanitario ("Ma sono state fatte tante cose e per ora registriamo gli stessi numeri del 2024, quindi il trend non è in aumento") e quella delle carenze di organico, con la necessità di intervenire per coprire quella "novantina" di operatori che rischiano di mancare di qui ai prossimi mesi tra trasferimenti e pensionamenti. Infine, la parola al commissario straordinario di Montecatone, Mario Tubertini, che ha ribadito una volta di più la necessità di un "mutamento della natura giuridica" dell’istituto, visto che quella attuale (Spa privata ma a totale partecipazione pubblica attraverso Ausl e Comune) "ci impedisce di partecipare ai bandi competitivi. È inevitabile – conclude Tubertini – immaginare un passaggio di stato. E penso che siamo in dirittura d’arrivo su questo percorso".