Imola, 17 dicembre 2024 – Uno scrittore, un cardinale e un manager. Tre imolesi (molto) noti nel salotto buono della città. Presentazione grandi firme, ieri sera a Palazzo Sersanti, per il libro di Marco Raccagna dal titolo ‘E adesso?’ (Transeuropa editore). Davanti a una folta platea, quella arrivata nella sala grande della sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, arrivano Carlo Lucarelli, Mauro Gambetti e Stefano Domenicali.
"Sentivo la necessità di scrivere questo libro – spiega l’ex segretario del Pd territoriale, già assessore, durante l’evento condotto dal vicedirettore del Resto del Carlino, Valerio Baroncini –. Lo avevo dentro da tanti anni, gli amici mi chiedevano di farlo. È stato un lavoro difficile, racconta una generazione di provincia. L’ho scritto non per dire quanto eravamo belli e simpatici, ma per la necessità di raccontare la storia di tutti noi; per cercare di comprendere dove ci ha portati la strada che abbiamo percorso. Spero di essere riuscito a scrivere un libro emozionante. È un manifesto per la vita".
Parere di certo autorevole quello di Lucarelli. "Quello di Marco è un libro molto bello, altrimenti non sarei qui – avverte il papà dell’ispettore Coliandro –. Avrebbe dovuto farmi paura, perché ho tanti amici che scrivono, e ogni tanto qualcuno arriva da me e mi dice: ‘Vorrei che tu lo leggessi’. E poi aggiunge: ‘Oh, però sii spietato nel giudizio’. Ma come fai a esserlo? Marco però è uno scrittore. E ha raccontato un mondo, più che un territorio".
Poi ci sono i ragazzi della 5^B del liceo scientifico Valeriani, tutti e tre nati nel 1965: il cardinale Gambetti, vicario generale di Papa Francesco, e Domenicali, presidente e amministratore delegato della Formula 1. "La capacità narrativa mi ha colpito subito", commenta il manager imolese, che per una sera evita riferimenti al futuro della Formula 1 nella sua città: "Il libro l’ho letto tutto in tre ore, mentre ero in viaggio. Ha riaperto alcune caselle della mia vita, ho rivisto la prima fase della mia esistenza. Marco è stato bravo a rievocare i ricordi di una generazione".
Infine, la parola a Gambetti: "Questo libro avevo pensato di non leggerlo…", scherza il cardinale. E aggiunge: "Ma ti avvince, ti coinvolge. Marco ci ha fatto un regalo, anche per l’autenticità con cui ha narrato di sé e delle vicende che ci hanno riguardato. Non è libro suo, ma nostro. Racconta della vita che abbiamo costruito insieme. Un dono per ravvivare la memoria, ma anche per quelli vogliono comprendere come mai adesso viviamo così".