Imola, 13 ottobre 2022 - Un padre , ma anche un punto di riferimento importante a livello professionale. È una perdita dolorosa per Mauro Zappi quella del padre Gianni, dal quale ha ereditato a piene mani la passione per la pallacanestro e in particolare per il mestiere di allenatore.
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Mauro da quest’anno è vice allenatore della neopromossa Virtus Imola, ruolo che nelle ultime sette stagioni aveva ricoperto all’Andrea Costa, dove ha anche avuto modo di incrociarsi con il padre Gianni, che della squadra biancorossa è stato fondatore, allenatore e nell’ultimo periodo anche dirigente.
"Lui mi ha iniettato il basket nelle vene e se oggi sono qui è sicuramente per lui, per ciò che ho visto fin da quando ero bambino – racconta Mauro con lucidità, senza nascondere un filo di commozione –. E sicuramente questo sarà una molla che mi porterà a fare sempre meglio nella carriera, dovunque andrò e qualunque cosa farò nella pallacanestro, per portare avanti la sua passione che poi è diventata la mia, la sua vita che poi è diventata anche la mia".
I ricordi partono da lontano, quando il piccolo Mauro seguiva le vicissitudini del papà Gianni, che da allenatore si è seduto sulle panchine di diverse squadre italiane: Andrea Costa in primis, ma anche Forlì, Osimo, Reggio Emilia, Firenze, Cagliari, Ancona al femminile, Ozzano, Virtus Imola.
"Ricordo quando da piccolo ero tra i bambini che nell’intervallo delle partite andava in campo a tirare e dopo aver fatto canestro mi giravo verso mia madre in tribuna esultando a braccia alzate – torna indietro nel tempo Mauro –. Oppure ricordo quando seguivo mio padre che andava al ristorante dopo le partite; mi annoiavo e allora cominciavo a fare dei disegnini degli schemi e gli dicevo di usarli per la partita successiva, così avrebbe vinto".
Crescendo Gianni e Mauro hanno anche avuto modo di condividere assieme le stesse esperienze cestistiche.
Successe ad esempio nel campionato di serie B 1994/1995, quando nell’Andrea Costa allenata da Gianni Zappi che centrò la storica promozione in serie A2, il figlio Mauro era nella squadra.
"Ero un giovane ragazzino aggregato alla prima squadra e aver vissuto la sua gioia nella sua città è stato esaltante anche per me", prosegue nel racconto Mauro.
O ancora l’aver avuto papà Gianni come assistente in occasione della prima da capo allenatore di Mauro, alla guida dell’Andrea Costa, un paio di stagioni fa. "Il ricordo più nitido è stato averlo vicino a me in quella partita ad Alessandria; è stata un’emozione nell’emozione e sarà qualcosa che mi porterò sempre dentro. Avevo sempre detto che avrei voluto che papà vedesse una mia gara da capo allenatore e in quell’occasione non solo l’ha vista ma è stato al mio fianco e mi ha aiutato". Ricordi che resteranno per sempre.