"Garage invaso, è stato spaventoso. Acqua, fango e siamo senza luce"

Dopo l'alluvione, i cittadini di via Nadi a fatica ripuliscono le case. Alcuni, come Gianni Castellini, raccontano le difficoltà e le perdite subite. Silvia Lirvi denuncia la mancanza di aiuto e la disperazione per i danni causati dall'acqua.

"Garage invaso, è stato spaventoso. Acqua, fango e siamo senza luce"

Silvia Lirvi; in alto, Gianni Castellini

Mentre il meteo sembra finalmente concedere una tregua, i cittadini non si fermano e continuano a pulire ininterrottamente le strade e le proprie case, ancora invase da fango e detriti. C’è chi è disponibile a raccontare l’esperienza vissuta, anche per sfogarsi. Tra questi c’è Gianni Castellini, in via Nadi, che trasporta a fatica insieme alla moglie un divano blu ormai inzuppato e infangato, da buttare. Con un sorriso amaro, racconta la notte fra mercoledì e giovedì. "Intorno all’una e mezza è arrivata l’acqua, con un impatto maggiore rispetto a un anno fa. In dieci minuti la via è stata invasa – racconta Castellini –. Per fortuna non abbiamo seminterrato, ma ha invaso il pianterreno. Nel giardino è arrivata fino a 30 cm. Siamo stati molto fortunati, nonostante tutto: è andata peggio a chi ha garage o cantine". Non appena ha saputo dell’allerta, si è però subito mosso per cercare di correre ai ripari e salvare il salvabile. "Avevo messo delle barriere nel portone del garage e nel portoncino d’ingresso. Questo ha permesso di far entrare solo 4-5 cm d’acqua rispetto ai 20 che sarebbero potuti entrare" conclude.

In fondo a via Nadi, invece, per qualcuno la situazione è peggiore. Silvia Lirvi, infatti, si è trovata il garage totalmente invaso di acqua e fango e le cose da buttare sembrano non finire mai. "È stato spaventoso – racconta con rabbia –, la caldaia e i quadri elettrici si sono rotti tutti. Siamo senza corrente. L’acqua è tornata negli stessi punti in cui era arrivata a maggio dello scorso anno. Avevamo appena rifatto l’intonaco spendendo più di seimila euro. Le librerie sono marcite".

Silvia Lirvi racconta di aver chiamato aiuto quando intorno alle 2 è arrivata l’acqua, ma di non essere stata ascoltata. "Mi sento umiliata. Ho chiamato la Protezione Civile e mi è stato detto che non sarebbero arrivati subito perché non era un garage". L’altra alluvione fu anche peggio: "Allora ci fu una perdita di gasolio – racconta – che imbrattò tutto. In ogni modo non abbiamo avuto ancora alcun risarcimento. È davvero un brutto momento, pieno di preoccupazione".

I timori sono tanti anche per la mancanza di corrente elettrica: "Nella casa accanto alla mia c’è una signora di 96 anni che si trova nella mia stessa situazione - dice con amarezza – . È una persona con una badante, ha bisogno della luce, è una situazione di urgenza. Bisogna intervenire il prima possibile".

f.p.